Corriere della Sera

«Andate in Basilicata» Il nostro gioiello nascosto

Il New York Times: da visitare subito quest’anno Ma l’aveva già scoperta Mel Gibson. Con un film

- Gaetano Cappelli

Tra i cinquantad­ue posti che il New York Times consiglia di vedere assolutame­nte nel 2018 – ma non saranno un po’ troppi? – c’è la Basilicata, ovvero «il segreto meglio custodito d’Italia, prima che il mondo lo scopra».

Ma cari, sofisticat­i trendsette­r newyorkesi, il mondo l’ha già bella e scoperta da quel dì, la Basilicata. Ehi ehi, non temete, non sto certo per citarvi Cristo s’è fermato a Eboli: che dio, suo padre, me ne scampi! Anche se fu proprio grazie a quel bestseller e al suo successo planetario che la regione e, in particolar­e la sua gemma più preziosa, Matera, si affacciò per la prima volta sul palcosceni­co del mondo. Né mi riferisco alle successive incursioni di registi che, da Lattuada a Pasolini a Rosi, tra i Sassi, vennero a girare decine di film. E neanche all’inclusione sempre dei Sassi tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco.

No, cari amici americani, che questa città sia ormai arcinota – figura accanto a Roma, Venezia e Firenze nelle guide di qualsiasi hotel di lusso del mondo –, lo si deve proprio alla passione di un americano come voi. La passione di Mel Gibson. A The Passion, insomma!

Ne ebbi la netta percezione nel 2009, alla prima edizione del pre-sepe vivente, organizzat­a en passant da mio fratello Tomangelo.

Mancavo dalla città dei Sassi, come si dice, da vari anni e dopo aver assistito alla sacra rappresent­azione che è una delle cose sicurament­e da vedere, mentre ero in giro per i viottoli con i miei amici, ci guardammo negli occhi e, in una risata, ci dicemmo Uè manco a Ibissa! Locali e ristoranti­ni, musica registrata e dal vivo, risate e bella gioventù al posto dell’angoscia meridional­e d’antan: i materani hanno sant’Eustachio, come santo patrono; da quella notte auspico sempre che gli affianchin­o san Melgibson. È grazie a lui infatti, al suo potentissi­mo film, tra i Sassi ambientato, che le antichissi­me case scavate nel tufo, alcune risalenti al neolitico, un tempo dichiarate «vergogna nazionale», oggi sono divenute ambite residenze shabby chic o hotel dalla ruvida eleganza hipster. Qualche anno fa, proprio il New York Times ne consigliò uno, tra l’altro assai costoso, in cui si potrebbe tranquilla­mente girare un episodio dei Flintstone­s. Anche se il modo migliore di viversela, Matera, è sedersi in una delle tante piazzette lontane dalla movida e godersene la pace e il silenzio.

Ecco, pace e silenzio e grandi spazi e orizzonti lontani: che poi sono le cose che predilige chi sceglie di venire in Basilicata. Così questo viaggiator­e particolar­e non potrà non far tappa a Craco che da quando una frana lo rese inabitabil­e è divenuto, grazie alle decine di apparizion­i in spot e foto e film, il paese morto più vivo d’Italia.

Come ancora continuand­o sul versante Ionio, si può far tappa a Bernalda, che nel suo essere un bianco, assolato paese del sud non avrebbe niente poi di così particolar­e se non fosse il buen retiro di Francis Ford Coppola che, coronando il sogno dei suoi nonni bernaldesi, ha rilevato un palazzetto nobiliare, fondandovi il resort Palazzo Margherita, frequentat­o da parenti e amici. Cosìcché in agosto non è poi tanto raro incontrarv­i la figlia Sofia o la famigliola dell’eccentrico regista Wes Anderson al completo.

Spostandos­i verso la Basilicata dei grandi boschi un’ altra tappa da non mancare sono le cosiddette Dolomiti lucane, in particolar­e il delizioso Castelmezz­ano, una sorta di Machu Picchu depositato sull’appennino, che è sempre stato bellissimo ma grazie al «volo dell’angelo» – se ne sorvolano i romantici dirupi a velocità folle, imbracati a un cavo – è recentemen­te divenuto meta assai ambita. Ancora una tappa nel verde Vulture, sulla strada del vino: il leggendari­o Aglianico. E per finire la perla: Maratea.

E che c’è di più meravilliu­oso che starsene lontani dalla folla, dal momento che è talmente, e per fortuna, irraggiung­ibile, a respirare l’aria che sa di resina, immersi nella polla trasparent­e del suo mare che riflette il verde dei pini d’Aleppo, abitati da scoiattoli dalle grandi code che saltellano da un ramo all’altro, allegri e irreali come in un cartone di Walt Disney?

 ??  ?? La città dei Sassi Matera, chiamata la Città dei Sassi, è la location del film «La passione di Cristo» di Mel Gibson
La città dei Sassi Matera, chiamata la Città dei Sassi, è la location del film «La passione di Cristo» di Mel Gibson
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Al mare Un’immagine di Maratea

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