La Lega vuole Cairo vicepresidente
Presidente no, ma vice presidente magari sì. Urbano Cairo potrebbe avere un ruolo nel nuovo governo del pallone. La corsa alle elezioni federali del 29 gennaio è una partita aperta e ancora complicata. L’incontro di ieri a Firenze nella sede della Lega Pro tra le sei componenti, senza la A commissariata, si è rivelato un altro passaggio a vuoto dopo quello di lunedì negli uffici della Federcalcio. Il calcio, diviso e malato, si avvia al voto con tre candidati: Damiano Tommasi è già sceso in campo, Gabriele Gravina dovrebbe farlo questa mattina dopo l’assemblea della Lega Pro. Domani, dopo il direttivo e l’assemblea dei Dilettanti, toccherà a Sibilia. Ma oggi a Milano è previsto un passaggio cruciale. Una commissione della Lega di A, composta dal commissario Tavecchio, dai presidenti Cairo e Lotito, oltreché da Marotta e Fassone, ascolterà i presidenti delle varie componenti. E poi prenderà la sua decisione. Quasi certo, l’apparentamento con Sibilia, il favorito alla vittoria finale. Cairo e Lotito sono i nomi che la Confindustria del pallone dovrebbe indicare per il Consiglio federale. Ma c’è tempo. Domenica è l’ultimo giorno per candidarsi. Poi si riapriranno le danze. Sibilia vuole governare con il largo consenso e dopo aver ottenuto il sì della A darà la caccia ai voti della B, degli arbitri di Nicchi e della Lega Pro.