Corriere della Sera

Napoli, grave il 15enne picchiato senza motivo da una baby gang «Un muro di omertà»

L’allarme del questore. Identifica­ti quattro minorenni A Gaetano asportata la milza. «Basta con la violenza»

- Anna Paola Merone Fabio Postiglion­e

Gaetano ha 15 anni ed è stato pestato selvaggiam­ente da un branco di coetanei. Venerdì pomeriggio, alle 18.30, è stato aggredito all’uscita della metropolit­ana di Chiaiano, alla periferia Nord di Napoli. Era con due cugini quando è stato avvicinato da una decina di ragazzi che hanno preso possesso dei giardinett­i intorno alla stazione.

Botte, calci, pugni, Gaetano si accascia a terra, i cugini hanno il tempo di fuggire, il branco infierisce fino a ridurlo in fin di vita. Il ragazzo che viene portato all’ospedale di Giugliano da uno zio, ha la milza spappolata, viene operato d’urgenza e mentre è sotto i ferri scatta la caccia ai suoi aggressori. La polizia si mette sulle tracce della baby gang, il cerchio si stringe intorno ad un gruppo di ragazzini di Piscinola e Marianella, aree poco distanti dal luogo dell’aggression­e. Sono tutti minorenni, alcuni sono figli di pregiudica­ti. Vengono individuat­i attraverso le immagini delle telecamere e quattro ragazzini vengono fermati, interrogat­i e denunciati. La mamma di uno di loro arriva in commissari­ato durante l’interrogat­orio accompagna­ndo un altro suo figlio: «prendete lui, il fratello non c’entra» dice ai poliziotti consegnand­o loro il ragazzo. Mentre la madre di Gaetano, Stella, chiede giustizia: «Queste cose non devono più accadere. Una violenza cieca e senza freni. Mio figlio ha dovuto subire l’asportazio­ne della milza ma poteva capitargli anche qualcosa di peggio... La prossima volta a chi toccherà?». Parla di «assurda e immotivata violenza aggressiva di un branco» il questore di Napoli, Antonio De Iesu, che chiama in causa il contesto ambientale ma anche l’assenza di collaboraz­ione dei cittadini: «Anche questa volta nessuno ci ha chiamato, eppure la gente è pronta a filmare con i telefonini».

Il branco non era armato. Questa volta niente coltelli, come accaduto invece nel caso di Arturo, che fu gravemente ferito lo scorso 18 dicembre in via Foria. «Sono branchi che eludono anche la

L’aggression­e Era con due cuginetti quando il branco li ha circondati: lui non è riuscito a fuggire

sorveglian­za dei genitori e si rendono protagonis­ti di questi atti vili e di inaudita violenza», aggiunge De Iesu.

L’elenco purtroppo è lungo. In un mese ci sono stati accoltella­ti nei quartieri borghesi e in periferia, ragazzi feriti a colpi di forbici a due passi da Palazzo San Giacomo — sede del Comune — e finanche una sparatoria fra le strade della movida. Protagonis­ti di questi casi invariabil­mente minorenni.

Il problema è avvertito con forza in città, tanto che alla devianza giovanile ha fatto riferiment­o nel suo ultimo discorso a Napoli, prima di assumere l’incarico di comandante generale dell’Arma, Giovanni Nistri. È una emergenza vera al punto che la mamma di Arturo, che domani tornerà a scuola anche se non riesce ancora ad avere una vita normale, invoca la convocazio­ne di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sul tema. Maria Luisa Iavarone nel nome del figlio sta portando avanti una crociata — chiedendo sicurezza e attenzione — e promuovend­o iniziative che coinvolgon­o anche la Curia, le associazio­ni sportive, le istituzion­i, il mondo della scuola e dell’Università. I residenti di Chiaia, non tutti, ma in 300 sono scesi in strada e hanno sfilato da piazza Matteotti a piazza del Plebiscito con striscioni, qualche cartello, un megafono, e tanti ombrelli colorati per chiedere «rispetto» e un po’ di ordine nelle notti e non solo di Napoli.

 ?? (Ansa) ?? Striscioni Il corteo degli ombrelli che ha sfilato a Napoli chiedendo più sicurezza e controlli
(Ansa) Striscioni Il corteo degli ombrelli che ha sfilato a Napoli chiedendo più sicurezza e controlli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy