Super Detroit
Suv, pick-up e muscle-car Un ricco Salone americano per risvegliare il mercato
Anticipato di una settimana dal Ces (la fiera mondiale della tecnologia, sempre più orientata alla mobilità e all’auto) di Las Vegas, il salone di Detroit apre ufficialmente la stagione in un momento delicato del mercato statunitense. Il 2017 si è infatti chiuso in leggero calo (-1,7%), per la prima volta dal 2009. E le previsioni per il 2018 non sono incoraggianti. A detta degli analisti americani, il settore resta solido, sostenuto dalle vendite di Suv e pick up (che negli Usa godono di una normativa molto più libera che da noi), ma luci e ombre si stagliano sui principali attori. Le «big three» (Ford, GM e Fiat-Chrysler) hanno accusato cali percentualmente variabili, da un minimo dell’1% (GM) a un massimo dell’8 (FiatChrysler). Emblematico il caso della Ford, che ha bilanciato il crollo delle auto leggere (-14,2%) con la crescita decisa di Suv e pick-up (l’F-Serie svetta ai vertici delle classifiche Usa), rispettivamente su del 4,3% e 2,9.
In questo scenario, l’appuntamento di Detroit (per il pubblico, dal 20 al 28 gennaio; per la stampa e gli operatori, da ieri) è importante per valutare sia le prospettive del mercato nordamericano sia i riflessi sull’Europa. Dove occuperà un ruolo di rilievo la
BMW X2, una delle novità più attese. Il nuovo suv compatto del marchio tedesco non andrà a inserirsi, a dispetto del nome, tra gli X1 e X3, ma si porrà al di sotto, per qualche centimetro di differenza, della più piccola delle due. Non meno interessante è la seconda generazione della supersportiva ibrida i8, che in versione roadster e coupé dichiara un notevole incremento delle prestazioni, grazie al nuovo sistema ibrido da 374 cavalli di potenza. Spazio anche agli aggiornamenti delle
Mini a 3 e 5 porte, e cabrio. Sotto i riflettori un altro modello tedesco carico di aspettative e di storia (40 anni di vita, di lavoro e d’avventure): la nuova Mercedes Classe
G, icona del fuoristrada. Non cambia tanto nell’aspetto, che rimane fedele all’impostazione originale, ma fa un notevole balzo tecnico, apprezzato soprattutto dagli appassionati della guida off-road: la rigidità del telaio aumenta del 50%, gli angoli di attacco e uscita migliorati, la luce da terra aumentata, il cambio automatico evoluto... Il tutto in un abitacolo da prima classe.
Le carrozzerie sedan hanno un buon seguito negli Usa. E questo spiega la scelta di Detroit per la prima della Toyota
Avalon, la grande berlina giunta alla quinta generazione, e della Volkswagen Jetta, la Golf a tre volumi, molto apprezzata Oltreoceano. Debutta il concept Infiniti Q, un coupé dalle linee fluide, moderne ed eleganti, che secondo Alfonso Albaisa, al vertice del design del marchio di lusso giapponese, «traccia il nostro linguaggio stilistico futuro, nell’ottica di una maggiore integrazione tra forma e tecnologia, nell’era della guida autonoma».
Per la serie «motori verdi», in crescita negli Usa, ecco la terza generazione della Honda Insight, pronta a farsi largo con il sistema ibrido più avanzato del maggior costruttore giapponese: l’Integrated Motor Assist. Hyundai, dopo l’anteprima al Ces della Nexo, il nuovo suv a idrogeno, porta a Detroit la Veloster rivisitata in chiave più sportiva e tecnologica, anche negli interni.
Spazio ai suv, ovviamente. A partire delle Jeep: dalla
Wrangler, vista in anteprima al salone di Los Angeles, al nuovo Cherokee. Non manca la Lamborghini Urus, decisa a farsi conoscere dal ricco pubblico americano.
E poi la piena dei modelli per il pubblico di casa. Innanzitutto la regina delle «muscle car», la Ford Mustang Shelby GT 500, con motore V8 turbo 5.2. Mentre fra i pick-up la sfida si gioca tra lo Chevrolet Silverado, il Ford F-150 turbodiesel e il Ram 1500.