FI teme un impatto sui consensi Gasparri: conti fino a 10 e poi parli
L’imbarazzo, poi il gelo. Che dura fino a quando — dopo le scuse di Attilio Fontana per la sua uscita scomposta — da Arcore arriva la linea alla quale si adattano i big azzurri: chiudere «l’incidente», cercare di ridimensionarlo e superarlo al più presto. Non è ovviamente piaciuta a nessuno fra gli azzurri la frase pronunciata dal candidato presidente della Lombardia, che «rischia di costarci qualche punto prezioso», dicono gli uomini dell’ex premier. Parole pesantissime, che possono creare problemi anche «con la comunità ebraica», e che risultano inconcepibili soprattutto perché Fontana è considerato da tutti «un moderato». Il rischio, dicono, è che non avendo «grande riconoscibilità», Fontana possa spiccare solo per «essersi tagliato la barba e aver fatto quest’uscita». Ma non esistono alternative: va sostenuto.
Certo, c’è chi prende nettamente le distanze: «Parlare di razze — dice Maurizio Gasparri — è sbagliatissimo, ma non credo che sia frutto di razzismo, bensì di imperizia dialettica da parte di una persona da poco sbalzata in un ruolo così importante. Questo dimostra che le candidature vanno maturate e sedimentate». E ancora: «D’ora in poi conti fino a dieci prima di parlare, un altro errore creerebbe imbarazzo». Cercano invece di spegnere il fuoco sia Mariastella Gelmini che Paolo Romani: «Fontana è persona seria e moderata, non è un razzista. Si è trattato di una frase infelice della quale si è già scusato», dice la prima, invitando a «non crocifiggerlo». «Fontana è un politico moderato, preparato e non superficiale: la frase, assolutamente infelice, è sicuramente frutto di un incidente a cui ha già rimediato. Confido nella sua capacità di affrontare il tema dell’immigrazione con il necessario approfondimento», aggiunge il secondo.
Si dissocia ma prova a salvare Fontana anche Raffaele Fitto, presidente di Noi per l’Italia: «Fontana ha chiarito e noi siamo certi che si sia trattato solo di un lapsus: meglio così. La tutela della “razza bianca” è termine che non ci appartiene. Siamo per una migrazione controllata nell’interesse di tutti gli italiani e dei regolari, evitiamo inutili polemiche».