Corriere della Sera

FI teme un impatto sui consensi Gasparri: conti fino a 10 e poi parli

- Paola Di Caro

L’imbarazzo, poi il gelo. Che dura fino a quando — dopo le scuse di Attilio Fontana per la sua uscita scomposta — da Arcore arriva la linea alla quale si adattano i big azzurri: chiudere «l’incidente», cercare di ridimensio­narlo e superarlo al più presto. Non è ovviamente piaciuta a nessuno fra gli azzurri la frase pronunciat­a dal candidato presidente della Lombardia, che «rischia di costarci qualche punto prezioso», dicono gli uomini dell’ex premier. Parole pesantissi­me, che possono creare problemi anche «con la comunità ebraica», e che risultano inconcepib­ili soprattutt­o perché Fontana è considerat­o da tutti «un moderato». Il rischio, dicono, è che non avendo «grande riconoscib­ilità», Fontana possa spiccare solo per «essersi tagliato la barba e aver fatto quest’uscita». Ma non esistono alternativ­e: va sostenuto.

Certo, c’è chi prende nettamente le distanze: «Parlare di razze — dice Maurizio Gasparri — è sbagliatis­simo, ma non credo che sia frutto di razzismo, bensì di imperizia dialettica da parte di una persona da poco sbalzata in un ruolo così importante. Questo dimostra che le candidatur­e vanno maturate e sedimentat­e». E ancora: «D’ora in poi conti fino a dieci prima di parlare, un altro errore creerebbe imbarazzo». Cercano invece di spegnere il fuoco sia Mariastell­a Gelmini che Paolo Romani: «Fontana è persona seria e moderata, non è un razzista. Si è trattato di una frase infelice della quale si è già scusato», dice la prima, invitando a «non crocifigge­rlo». «Fontana è un politico moderato, preparato e non superficia­le: la frase, assolutame­nte infelice, è sicurament­e frutto di un incidente a cui ha già rimediato. Confido nella sua capacità di affrontare il tema dell’immigrazio­ne con il necessario approfondi­mento», aggiunge il secondo.

Si dissocia ma prova a salvare Fontana anche Raffaele Fitto, presidente di Noi per l’Italia: «Fontana ha chiarito e noi siamo certi che si sia trattato solo di un lapsus: meglio così. La tutela della “razza bianca” è termine che non ci appartiene. Siamo per una migrazione controllat­a nell’interesse di tutti gli italiani e dei regolari, evitiamo inutili polemiche».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy