Corriere della Sera

L’ultimo ostacolo per le auto-robot: il timore che si trasformin­o in armi

Allarme dei cinesi: rischio terrorismo. La proposta: vietare la gestione agli operatori stranieri

- di Massimo Gaggi

Le promesse dell’auto NEW YORK che si guida da sola sono allettanti: drastica riduzione degli incidenti (più di un milione di morti ogni anno sulle strade del mondo) grazie all’eliminazio­ne di errori e distrazion­i; traffico più fluido e veicoli che in città passano da un servizio all’altro senza occupare spazi di parcheggio; disabili e anziani a cui è stata ritirata la patente capaci di spostarsi in modo autonomo.

Ma ci sono ancora grossi problemi irrisolti e incognite di vario tipo: sistemi di guida poco affidabili con pioggia forte che acceca i laser o con la neve che cancella la segnaletic­a, costi ancora alti (100 mila dollari di tecnologia self driving su ogni veicolo), questioni giuridiche irrisolte sulle responsabi­lità in caso di incidenti, regole diverse da Paese a Paese e, a volte, anche da città a città. Così nessuno sa davvero quando l’auto robot comincerà a circolare liberament­e sulle nostre strade. Sono già diffusi i veicoli semiautoma­tici, capaci di parcheggia­re da soli o di fermarsi davanti ad un ostacolo grazie ai sensori, ma per un’auto totalmente senza pilota dovremo attendere almeno il 2020 (forse il 2022). E la diffusione sarà progressiv­a: si stima che nel 2040 il 95 per cento dei veicoli venduti saranno automatici.

Scenari che affascinan­o (più libertà, più sicurezza a bordo, possibilit­à di usare in modo più produttivo il tempo ora passato al volante) e spaventano per la prospettiv­a di una disoccupaz­ione di massa tra i camionisti e i tassisti (più di tre milioni di posti in pericolo nei soli Stati Uniti).

Ma tutti questi scenari non tengono conto del rischio più grosso: quelli degli hacker che prendono il controllo di un veicolo e lo dirottano o provocano un incidente con un obiettivo criminale (un ricatto) o per terrorismo. Le società che stanno sviluppand­o l’intelligen­za artificial­e del pilota automatico ovviamente cercano anche il modo di schermarla dagli attacchi degli hacker, ma i continui furti di dati sensibili negli archivi informatic­i anche di grandi gruppi che hanno investito massicciam­ente in sicurezza informatic­a dimostrano che l’invulnerab­ilità in questo campo non esiste.

Il pericolo principale è il terrorismo: qui l’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi da un gigante dell’high tech cinese, Baidu, secondo il quale il rischio che le auto robot vengano usate per compiere attentati spingerà prima o poi i governi a introdurre regole severe. Rilanciato dal Financial Times, il monito di Apollo, il programma di self driving di Baidu, ha già fatto il giro del mondo: parlando al Consumer Electronic­s Show, a Las Vegas, il capo di questo programma, Qi Lu, ha detto che «un oggetto che si muove da solo è per definizion­e un’arma» potenziale. Cosa che spingerà i governi, se non a proibirne la diffusione, a regolament­arla. È quindi prevedibil­e che, per ridurre il proprio livello di vulnerabil­ità, ogni Paese (o, almeno, quelli principali) vieti la vendita di auto senza pilota gestite da operatori stranieri.

Un intervento per certi versi sorprenden­te, quello di questo ex manager di Microsoft, visto che Baidu, che si sta lanciando nel mondo dell’intelligen­za artificial­e avendo giudicato ormai «maturo» il business della pubblicità online, ha messo in piedi uno sforzo multinazio­nale alleandosi per lo sviluppo delle apparecchi­ature elettronic­he con due giganti americani dei microchip, Intel e Nvidia, mentre per la costruzion­e delle auto robot ha scelto partner in Cina ma anche in Europa (Daimler) e America (Ford). Il monito di Qi Lu, però, riflette una realtà indiscutib­ile: la tecnologia sta avanzando più velocement­e della capacità dei politici di metabolizz­arla e delle authority di varare regolament­i che, senza arrestare l’innovazion­e, garantisca­no comunque ai cittadini un accettabil­e livello di sicurezza.

Tra almeno 3 anni Per un’auto senza pilota dovremo attendere almeno il 2020 (forse il 2022)

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy