Né stretta, né larga: la misura perfetta
Le nuove giacche avvitate, le maglie a-gender, i cappottoni: come cambiano le linee
Che cosa non va più nella moda? «Il troppo classico e l’eccesso». Ermanno Scervino trova il giusto mix giocando con il tartan e la collezione diventa subito giovane. Il tessuto scozzese in questione, però, è ricreato in Italia in esclusiva per il designer con l’aggiunta di una punta di giallo che rende tutto più caldo: il tweed rosso del pantalone è abbinato a quello verde della camicia, portato con la giacca lisca di pesce. La giacca avvitata patchwork unisce tre tipologie di scozzese, indossata sul pantalone pied de poule con la coulisse e un po’ fuso e quindi sportivo. La sfilata va in scena sullo schermo, ma i ragazzi sono schierati nello show room di corso Venezia perché così la moda puoi toccarla e capire la differenza. C’è il cappotto cammello ma ha i tagli al vivo. Dei completi colpiscono i volumi, sempre delineati a enfatizzare la silhouette maschile e «il culto della bellezza», sottolinea Scervino.
La funzionalità è l’altro elemento imprescindibile. Nella capsule Rossignol by Andrea Pompilio il giaccone è in denim reattivo (non perde colore). L’ibrido tra parka e trench in macro pied de poule ha le spalle raglan in nylon. La giacca tecnica con gancio come quella da sci unisce nell’unico modello nylon, orsetto e tweed. Da Allegri il trench antipioggia e antivento è in poliestere a quadretti (tinto in filo), senza cuciture e leggerissimo. Per gli imbottiti tornano i maxi volumi come negli Anni ‘90. Aspesi s’ispira alle spedizioni antartiche per il piumino della linea Nord in nylon spalmato, con cappuccio removibile.
La famiglia Orciani, soddisfatta per il «grandissimo Pitti», presenta la borsa con le fibbie in metallo con i due manici «alternativa allo zaino».
La maglieria è il capo che rompe gli schemi. «Ho fatto pezzi a-gender perché così vuole il mercato», dice Luca Larenza che dal fioraio Bianchi ha presentato maglie a righe orizzontali bianche e bordeaux e mantelle-sciarpa giallo-celeste. Anche i ragazzi di Big Uncle indossano stole in jacquard tagliate al vivo o sciarpe tricottate lunghissime con tocchi rosa come il pull. Il cappotto è lungo e over, ricco di dettagli sartoriali. La maglieria è il tocco romantico delle nuove generazioni. Pringle of Scotland recupera i pull di Shetland indossati nelle prime spedizioni sull’Everest: ha rattoppi e riparazioni. Belvest presenta il completo dei Millennials: sfoderato, in flanella morbida come una maglia, ovvero il nuovo casual mai trasandato. In compenso le linee sportive diventano sempre più di fascia alta, é il caso di Philipp Plein che lancia Project XYZ.
La ricerca di originalità ha reso anche le sneaker un ibrido di materiali e stili (Brimart e Voile Blance). a.testoni fa il trompe l’oeil della stringata sulla sneaker e usa il tweed sulla doppia fibbia.
La Milano Fashion Week dell’uomo si chiude rimpiangendo le folle davanti alle sfilate, ma a testa alta per quanto riguarda le collezioni, senza deleghe sulla qualità. E a chi vorrebbe lasciare a Firenze l’esclusiva della moda maschile si potrebbe ricordare, come facevano gli imprenditori a Pitti, che gli ordini si firmano a Milano, la piazza degli show room dove nessuna griffe vuole mancare.