L’HI-TECH NON DISTINGUE IL DOLORE DI UNA MADRE DA UNA VERA FAKE NEWS
Prima di tutto c’è l’amore di una mamma per il proprio figlio. Amore che si tramuta in dolore infinito, implacabile, inconsolabile se questo figlio muore. Per riuscire a sopravvivere in qualche modo a una delle maggiori sofferenze riservate a noi esseri umani, le mamme, molte mamme s’ingegnano come possono per cercare un colloquio con lo scomparso, tramite medium, sensitivi, santi uomini o donne: qualsiasi cosa pur di poter sentire il figlio ancora presente, ancora vicino, e non silenzioso e perduto in qualche impenetrabile aldilà. Ma le mamme si aggiornano e, probabilmente, sempre meno credono a medium e sensitivi che trasmettono messaggi di cari defunti, a tavolini che ballano, a misteriose voci che provengono da chissà dove, e forse anche i santi uomini e donne per loro non rappresentano più una vera garanzia. Molto meglio Facebook, più abbordabile, più docile, più immediato. Così ha fatto Cristina Giordana, la mamma di Luca morto sul Cervino nel luglio scorso. Già lei stessa presente da tempo su Facebook ha deciso di continuare a scrivere sul profilo del figlio scomparso, aggiornandolo quotidianamente con post a nome suo, scritti in prima persona, conversando con i suoi amici: come se fosse ancora vivo. Un’illusione, ovvio, ma serviva a tenere a bada — un poco — il dolore. Serviva, appunto, nel passato. Perché qualche giorno fa è intervenuta la macchinaFacebook, messa sull’avviso da un qualche utente particolarmente puntiglioso, e ha bloccato il profilo di Luca. Finito lo scambio di messaggi con i suoi amici, finita per la mamma l’illusione di dargli ancora voce. Senz’anima è la macchina, al pari degli uomini. Esperienza conclusa d’ufficio, vittima, chissà, della battaglia contro le fake news. Perché senz’altro fake
news erano i messaggi postati ogni giorno con amore da Cristina Giordana, però fake
news in qualche modo benefiche, in grado di rischiarare il suo lutto: peccato che la macchina non abbia saputo distinguerle da quelle malefiche, avvelenatrici.