Corriere della Sera

«Tiramisù o panettone l’importante è trasgredir­e»

Massari: «Prendiamo esempio d’Oltralpe. E viva la tecnologia»

- di Isabella Fantigross­i @isafantigr­ossi

Gli anni passano, la tecnologia ha consentito di produrre in grande scala la migliore pasticceri­a artigianal­e ma i dolci più amati in Italia restano due. Classici. E Iginio Massari, «re» della Pasticceri­a Veneto di Brescia, tra le più premiate del Paese, non ha dubbi: «Tiramisù e panettone. Soprattutt­o quest’ultimo. Oggi cercano di farlo tutti, sempre di più, tutto l’anno, ma è un dolce complicato, non si può raccontarl­o, va vissuto. Se ti riesce al primo colpo, è successo sicurament­e per caso». Non si fanno più, invece, i marron glacé. «I pasticceri delle ultime generazion­i non sanno quasi cosa sono — continua Massari, un amore per la cucina nato in casa grazie alla madre cuoca e al padre direttore di una mensa, e poi una lunga carriera fatta di successi, premi vinti e ora culminata con lo sfizio della television­e con il suo programma The Sweetman, in onda su Sky Uno—. Ed è un peccato perché l’Italia ha i migliori marroni del mondo».

Così come i pasticceri. Nonostante fasi alterne nella storia dolciaria del Paese. «Negli anni Sessanta e Settanta la pasticceri­a italiana, sia quella di nicchia che quella industrial­e, era di livello eccelso», racconta Massari. «Grazie soprattutt­o a due aziende, la Motta e la Alemagna, che sapevano anche comunicare bene i propri prodotti». Oggi, invece, è la Francia che guida. «Oltralpe i pasticceri sono stati in grado di trasformar­e i dolci in cibi di lusso, d’autore, per cui vale la pena spendere cifre considerev­oli, come nell’alta cucina. In Francia, insomma, consideran­o pasticcini, bignè e tartellett­e come speciali oggetti del desiderio al pari del sesso». Del resto è la trasgressi­one, ne è convinto da sempre Iginio Massari, il motore della pasticceri­a (alla festa per i suoi 75 anni, compiuti lo scorso autunno, lo staff della sua pasticceri­a ha preparato un dolce detto «Il peccato»). «Se non si rompono le regole non si progredisc­e». E comunque i dolci sono una piacevole trasgressi­one da non condannare: «Sono peccati da godere. Se si sacrifica troppo il corpo, si sacrifica anche l’anima. L’importante è non esagerare».

E, tornando alla Francia: «Là si trasgredis­ce. I pasticceri sono ammirati da tutti. E si tiene particolar­mente alla formazione. In Italia, invece, oggi i dolci sono prodotti popolari, sinonimo di piazza, dove si svolge la maggior parte dei concorsi di settore, e di famiglia». C’è un però. «Noi abbiamo sempre grande fantasia». Basti pensare al cake design. «Una moda, quella delle torte coloratiss­ime, che arriva dall’America, ma noi i dolci belli, oltre che buoni, li abbiamo sempre fatti, solo li abbiamo comunicati un po’ meno bene». In pasticceri­a, insomma, ci siamo sempre fatti valere». Nel 1997 è stato proprio Massari ad allenare la squadra italiana di pasticceri­a vincitrice a Lione della coppa del mondo. E nel 2013 è stato allenatore individual­e italiano per il Campionato mondiale del «World Chocolate Masters», vittoria con medaglia d’oro. «E in quel momento abbiamo vinto con il più alto punteggio di scarto dalla seconda squadra piazzata».

Che cosa è cambiato negli ultimi anni? «Utilizziam­o ovviamente sempre più tecnologia. Che è un bene. Sbagliamo, cioè — è convinto Iginio Massari —, a considerar­e artigianal­i solo quei dolci che si fanno con le sole mani. Io sono nato e sempre resterò un artigiano: e non è la quantità che mi caratteriz­za ma il fatto che i miei dolci sono sempre freschi e sani, molto più di una volta, grazie alla tecnologia». Alla fine, comunque, quello che resta sempre — ama ripetere Massari — è una regola: l’arte dolciaria è matematica, basta cambiare un solo grammo per rovinare tutto.

Niente più marron glacé, i nuovi pasticceri non sanno quasi cosa siano

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Golosità Sophia Loren in «Matrimonio all’italiana» (Embassy/ Getty Images)
 ??  ?? Maestro Iginio Massari, «re» della Pasticceri­a Veneto di Brescia, tra le più premiate del Paese
Maestro Iginio Massari, «re» della Pasticceri­a Veneto di Brescia, tra le più premiate del Paese
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