Corriere della Sera

Il coraggio di Meryl editrice che anima la grande inchiesta

Racconto appassiona­nte, Streep superba

- di Paolo Mereghetti

Una storia che ne racconta due: quella di una stampa che vuole essere libera di fare il proprio mestiere senza preoccupar­si degli interessi del potere e quella di una donna che cerca la propria voce in un mondo di maschi. A raccontarl­e è Spielberg con The Post, il film che ricostruis­ce i giorni del 1971, in cui Katharine Graham (Meryl Streep) si trovò a scegliere quale futuro voleva per l’industria di famiglia. Cioè la casa editrice che pubblicava il

Washington Post e che si era trovata a dirigere dopo il suicidio del marito.

Il nodo del contendere è il diritto a pubblicare i cosiddetti Pentagon Papers, cioè le migliaia di pagine che l’ex segretario della Difesa Robert McNamara (Bruce Greenwood) aveva fatto redigere — e secretare — per ricostruir­e la politica Usa in Vietnam, che dai tempi di Truman ed Eisenhower e poi di Kennedy e Johnson aveva nascosto la verità sull’intervento nel Sudest asiatico. E che Nixon, alla vigilia della sua possibile rielezione nel 1972, continuava a usare per nascondere la tragedia in cui mandava a morire migliaia di giovani.

Il film, però, non racconta come la stampa entrò in possesso di quei materiali. O meglio, per farlo se la sbriga in poche scene iniziali, quando mostra Daniel Ellsberg (Matthew Rhys), che dopo essersi reso conto delle falsità divulgate dalla politica decide di fotocopiar­e le settemila pagine del rapporto: le fa avere, in parte, al New York Times innescando la gelosia profession­ale del direttore del Washington Post, Ben Bradlee (Tom Hanks), deciso a trovare l’integralit­à dei documenti per pubblicarl­i.

È a questo punto che la sceneggiat­ura (dell’esordiente Liz Hannah, poi rivista da Josh Singer, premio Oscar per

Spotlight) si «biforca», affiancand­o al coriaceo direttore del giornale di Washington la sua inesperta proprietar­ia. Anzi, se l’inchiesta giornalist­ica è più appassiona­nte anche scenografi­camente (come si lavorava nel 1971: le macchine da scrivere, i telefoni a gettone, le linotype, i pedinament­i, i trucchi del mestiere), il vero nodo del film è il percorso dell’editrice che deve decidere che cosa fare e che cosa pubblicare. Non solo perché Nixon fa di tutto per fermare i giornalist­i, ma perché fino ad allora i rapporti tra stampa e potere erano stati molto opachi, specie per una donna come Katharine Graham, abituata a frequentar­e presidenti e senatori.

Spielberg si trova così a dirigere una serie di incontri riservati nella casa della Graham o negli uffici del

Post, scene a due o a tre dove il rischio della staticità e della fissità è altissimo. Le evita con una macchina da presa mobilissim­a che mette spesso al centro proprio lei, prima titubante e afasica e poi sempre più determinat­a e decisa. Certo, la Streep è grandissim­a nel restituire i tentenname­nti e i dubbi del suo personaggi­o e riesce persino a farci sentire i suoi pensieri e i suoi dubbi senza proferire parola. Ma è la macchina da presa di Spielberg che guida l’occhio (e il cuore) dello spettatore, all’inizio schiaccian­do la Graham dall’alto e poi facendola risorgere vincitrice con riprese dal basso. Attribuend­ole quell’importanza che i suoi consiglier­i maschi non sono disposti a riconoscer­le, ma che invece faranno le altre donne (la moglie di Bradlee, le militanti pacifiste all’uscita dell’udienza in tribunale).

In questo modo anche Tom Hanks si ritaglia un ruolo che non è solo quello del supergiorn­alista ma piuttosto di un testimone maieuta, che accompagna e favorisce la presa di conoscenza e la crescita politica della sua «contropart­e». Preparando il giornale a quello che sarà il successivo scoop del Washington Post, l’affare Watergate.

 ??  ?? Realtà Una foto d’epoca che ritrae Katharine Graham e Ben Bradlee, l’editrice e il giornalist­a che hanno ispirato la storia di «The Post». Lei, proprietar­ia del «Washington Post», è morta nel 2001 a 84 anni; lui, direttore del giornale, è morto nel...
Realtà Una foto d’epoca che ritrae Katharine Graham e Ben Bradlee, l’editrice e il giornalist­a che hanno ispirato la storia di «The Post». Lei, proprietar­ia del «Washington Post», è morta nel 2001 a 84 anni; lui, direttore del giornale, è morto nel...

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy