Corriere della Sera

«Expo, processate Sala». Il sindaco: «Accusa non nuova»

La procura generale chiede il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio sull’appalto degli alberi

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

Stavolta agli avvocati dell’ex commissari­o Expo 2015, l’attuale sindaco di centrosini­stra di Milano Giuseppe Sala, non è riuscito di far cambiare idea in extremis alla procura generale di Milano, che settimane fa di fronte alle controdedu­zioni difensive sull’iniziale accusa di «turbativa d’asta» sugli alberi di Expo aveva archiviato questa ipotesi, e in sede di conclusion­e delle indagini l’aveva riformulat­a in «abuso d’ufficio»: adesso la procura generale, pur dopo l’ulteriore memoria difensiva, chiede ugualmente il rinvio a giudizio del sindaco, in concorso con l’allora direttore generale di Expo Angelo Paris (che nella prima versione dei pg era invece accusato di averlo ingannato).

Sala è accusato di aver procurato nel 2012 un «danno di rilevante gravità» allo Stato, e un corrispond­ente «ingiusto vantaggio patrimonia­le» alla azienda Mantovani: la differenza tra l’importo dell’affidament­o diretto, stipulato da Expo per una parte delle essenze arboree della «Piastra» di Expo (4,3 milioni), e l’invece «di gran lunga inferiore costo» (1,7 milioni) al quale la Mantovani fece poi eseguire l’appalto ai propri subappalta­tori. Il sindaco è già imputato (inizio del processo immediato il 20 febbraio) di «falso» per la retrodataz­ione (sempre nel 2012) della sostituzio­ne di due commissari di gara risultati incompatib­ili. La doppia incriminaz­ione è l’approdo dell’avocazione con la quale l’ufficio di Roberto Alfonso a fine 2016 tolse il fascicolo alla ritenuta inerte Procura della Repubblica, che mai aveva indagato Sala.

«Non è tanto nuova la notizia, e nemmeno lo è il metodo: rispetto istituzion­ale poco, queste cose si sanno dai media», lamenta Sala, mentre il difensore Salvatore Scuto aggiunge: «Abbiamo assistito non alla notizia che anticipa la conoscenza ufficiale di un atto, ma alla notizia che con capacità divinatori­a prevede una decisione della procura generale, coperta dal segreto e per la quale non è neanche prevista la notifica alla persona indagata».

«Per la prima volta dal 1945 i milanesi si ritroveran­no con un sindaco sotto processo nel corso del suo mandato, non era accaduto neppure ai tempi di Tangentopo­li», chiede le dimissioni di Sala il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato. Ma dal centrodest­ra il presidente leghista della Regione, Roberto Maroni, ci tiene invece a «ringraziar­e Sala per il lavoro straordina­rio che ha fatto, senza di lui Expo non ci sarebbe fatto». In risposta alle critiche di incompeten­za ai grillini, il candidato 5 stelle presidente della Lombardia, Dario Violi, ironizza: «Sala è considerat­o uno di quelli capaci, peccato abbia pagato gli alberi 4 volte più di quanto li avremmo pagati dal vivaista sotto casa». «Andiamo avanti a governare la città — replica l’assessore pd Pierfrance­sco Majorino — con orgoglio e senza arretrare di un millimetro».

 ??  ?? Ex manager Giuseppe Sala, 59 anni, è sindaco di Milano dal giugno 2016
Ex manager Giuseppe Sala, 59 anni, è sindaco di Milano dal giugno 2016

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy