Centrodestra, l’intesa sul programma
Ma Fi e Lega restano divisi sulla leadership. Berlusconi racconta la telefonata con De Benedetti
L’accordo sul programma ROMA è stato firmato ieri sera in un vertice a tre con Berlusconi, Salvini e Meloni. Quello sulle candidature avanza con fatica con l’ira dei centristi tentati dalla rottura, sul Lazio ancora non è stata pronunciata la parola definitiva. Il centrodestra — che pure, per dirla con Silvio Berlusconi, mira a «superare il 45%» — ha ancora nodi da sciogliere. Alcuni appunto urgentissimi, trattati ieri sera in un vertice tra i tre leader. Altri che verranno rimandati al dopo voto. Come quello della leadership.
Silvio Berlusconi dice che potrebbe essere lui il prossimo premier «se il verdetto della Corte di Strasburgo arriverà in tempo», anche se realisticamente ammette che
Con Confalonieri L’ex premier: con Confalonieri abbiamo fatto una gara a chi fa la pipì più lontano Le candidature «Salvini lo vedrei bene al Viminale». La replica: «Io corro per fare il premier»
«conoscendo i tempi di lavoro dei giudici, è difficile». Ma in ogni caso «abbiamo un candidato autorevolissimo». Chi? Top secret. Invece, secondo il leader di FI, per Matteo Salvini c’è un posto pronto: «Lui è un centravanti di sfondamento, sarebbe un ottimo ministro dell’Interno».
Peccato che Salvini non la pensi così: «Se gli italiani premieranno la Lega, sarò io che come premier potrò scegliere la squadra migliore possibile, compreso il ministro dell’Interno». Concetto anche da Roberto Maroni: «Salvini può fare il premier. Il ministro dell’Interno non è ruolo da centravanti, ma da regista di centrocampo...». Per il resto, tutti si fanno la propria campagna elettorale. Salvini fa la faccia feroce su più temi: «Sono d’accordo per la galera per chi evade». Berlusconi ecumenicamente dice che l’unico punto di distinzione con la Lega è sulla legge Fornero. Poi entra anche nella vicenda De Benedetti: «Con me non è stato sprezzante, avevo detto che volevo telefonare ai direttori dei suoi giornali per correggere alcune posizioni sui di me, lui ha detto “fallo pure”. Poi, de minimis non curat praetor: c’è gente che si diverte a fare battute come su Scalfari e chi, come me, si rimbocca le maniche e lavora sodo per restituire la democrazia agli italiani». Si chiude con Berlusconi che racconta di quando pochi mesi fa lui e Confalonieri, partecipando a una riunione di ex alunni della loro scuola salesiana, si sono cimentati in una «gara a chi fa la pipì più lontana» nel cortile dell’istituto. «Silvio, io me la sono fatta sulle scarpe!», il lamento del primo. «Allora hai vinto tu...», la replica dell’ex premier.