«10 volte meglio», nasce il movimento degli startupper
Imprenditori hi tech e innovatori a caccia di firme come i partiti. «La politica ci corteggia, andiamo soli»
Non alzano la voce e non presenziano nei talk show perché desiderano segnare la distanza tra la vecchia politica e la realtà. Eppure da settimane «in silenzio» raccolgono le firme in vista delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo «senza lamentarci né tantomeno cercando scorciatoie».
Su queste basi è nato il movimento «10 volte meglio», ribattezzato già «partito degli startupper» e appunto promosso da un drappello di imprenditori e manager impegnati nel mondo dell’innovazione che oggi non si sentono rappresentati dalle forze politiche
L’idea Il progetto del veronese Andrea Dusi, 42 anni e doppia laurea
tradizionali già in campo. Il motivo? «L’inadeguatezza dell’offerta politica è evidente», affermano all’unisono.
Testa pensante di questo progetto è stato Andrea Dusi, 42 anni, veronese con doppia laurea in economia e commercio, già stagista ad Atlanta in occasione delle Olimpiadi del ’96, e inventore di «Wish days», start up protagonista in Italia nel campo delle confetture dei cofanetti regalo. Oggi Dusi è il presidente di «10 volte meglio», ma guai a chiamarlo «capo politico». Al suo fianco ci sono «un gruppo di persone incredibili, imprenditori, manager, professionisti, menti giovanissime che hanno un tratto comune: competenti, capaci e concreti, mettono in gioco per il Paese le loro storie di successo e la loro esperienza». Come, ad esempio, Emilia Garito, ceo e fondatrice di Quantum Leap, azienda leader nel campo del trasferimento di tecnologia. O come il laziale Luca Comandini, classe 1990 e fondatore di You&Web, società di marketing digitale. Il tutto corroborato dalla consulenza del «guru» Mitch Stewart, responsabile della mobilitazione della campagna di Barack Obama nel 2008 e nel 2012.
Il modello cui si ispirano guarda alle esperienze di Ciudadanos e Podemos in Spagna e all’exploit di Macron in Francia. Ragion per cui prendono le distanze dal M5S. «Loro sono nati sulla linea dell’uno vale uno e con idee generiche, noi pensiamo che si debba lavorare su buone idee e con una squadra di livello». Raccontano che in queste settimane sono stati corteggiati da tutte le forze politiche (tranne il M5S) per un «apparentamento» che, secondo loro, avrebbe però svilito il progetto «10 volte meglio». Tutte offerte sistematicamente declinate e rispedite al mittente. E allora ce la faranno a superare lo scoglio della raccolta firme? Non è dato sapere. Di certo, Dusi e company al momento non demordono: «Crediamo che cambiare si possa: più lo raccontiamo e più ci entusiasma e ci appassiona». Basterà?