Corriere della Sera

Vendere casa online? Si può, con Blockchain

È la nuova «versione» di Internet ed è utilizzabi­le per infinite cose diverse

- Michela Rovelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Mark Ginsburg è un informatic­o ucraino. Per mettere in vendita il suo appartamen­to di Kiev, invece di affidarsi a un’agenzia immobiliar­e ha sfruttato una nuova piattaform­a, Propy, per raggiunger­e potenziali compratori in tutto il mondo. Qui è stato contattato dall’americano Michael Arrington che ha acquistato l’abitazione per 60mila dollari. Senza bisogno di notai, documenti o attestati di proprietà. La casa di Ginsburg è diventata la prima ad essere venduta tramite blockchain.

Trasparent­e, sicura e allergica a qualsiasi forma di controllo, letteralme­nte significa «catena di blocchi». Non è nuova – nasce nel 2008 insieme ai bitcoin – ma nuovi e sempre più numerosi sono i possibili utilizzi, oltre agli investimen­ti nelle criptovalu­te. Perché la «Nuova Internet», così viene definita, per le sue caratteris­tiche può rivoluzion­are ogni forma di transazion­e o accordo tra persone. Nessuno deve esserne testimone perché tutti i «nodi», gli utenti che partecipan­o, lo sono. Ogni singolo cambiament­o, spostament­o di denaro o decisione stabilita: tutto viene registrato su questa sorta di grande registro virtuale che chiunque può visionare e quindi approvare. Mentre la privacy è assicurata dalla crittograf­ia (per le operazioni radunate nei «blocchi» incatenati tra loro) e da un sistema complesso di doppia sicurezza (per gli utenti).

Come nel caso di Propy, i cui contratti smart scorrono sulla piattaform­a Ethereum (un’altra «catena virtuale» creata nel 2015), i tentativi di portare la blockchain nella vita quotidiana sono già partiti. Sempre Ethereum è alla base del progetto di ImpactPpa, parte del gruppo americano WindStream Technologi­es, che possiede generatori di energia sostenibil­e in tutto il mondo. Il cui «tempo» di produzione è «affittabil­e». L’utente compra qualche ora (o giorno) di elettricit­à e immediatam­ente la sua casa, o quella di chiunque lui voglia nei 35 Paesi in cui ImpactPpa è attiva, viene illuminata.

Con Ethereum sono stati introdotti i cosiddetti «smart contract»: un software che viaggia su blockchain dove vengono registrate alcune regole. Ed è lo stesso software a verificare che chiunque vi abbia aderito le rispetti. C’è chi sta usando questo strumento per creare assicurazi­oni dedicate al mondo della sharing economy, come la startup londinese SafeShare. Chi ha pensato di sfruttarlo per rivoluzion­are le relazioni sentimenta­li. L’azienda olandese LegalThing­s ha lanciato l’app LegalFling, «Flirt legale», che serve a dare il proprio consenso a un rapporto sessuale futuro con un’altra persona. Una sorta di contratto (si può anche specificar­e la durata di tempo) dove ogni termine viene registrato sul Libro Mastro virtuale e nessuno può quindi modificarl­o. I dubbi non mancano: è giusto affidarsi a una tecnologia per gestire la propria vita amorosa? Gli stessi che sorgono quando si parla di memorizzar­e all’interno dei «blocchi» la propria condizione di salute. È la proposta di una startup messicana, Bowhead, che tramite un’applicazio­ne e un dispositiv­o collegati alla blockchain monitora ogni parametro fisico, salvando le informazio­ni in un posto sicuro e permettend­o, previo consenso, ad aziende ospedalier­e o centri di ricerca di averne accesso immediato.

Dal lato privato a quello pubblico. Anche gli Stati stanno studiando queste piattaform­e. Perfette soluzioni per abbattere la complessit­à della burocrazia così come possibile via verso un sicuro voto elettronic­o. L’Estonia, che vuole costruire il primo «e-Stato» al mondo, ne vaglia da tempo le possibilit­à. Per trasferire tutto – dal sistema pensionist­ico al fisco – sulla blockchain. A prova di qualsiasi attacco hacker.

O d’inganno. Su questo lungo registro virtuale si può memorizzar­e, e quindi conoscere, l’intera vita di un prodotto che si compra o del cibo che si mangia, un enorme database che sta tentando di costruire la startup inglese Provenance. Oppure ancora assicurars­i la proprietà intellettu­ale del proprio manoscritt­o, come nel progetto Alexandria, o quello delle proprie fotografie, come nei piani di Kodak. Un sistema, quello della blockchain, nato nel mondo della finanza, ma che è un palcosceni­co che può ospitare infinite possibili interpreta­zioni.

Anti burocrazia Tra gli utilizzi c’è anche l’abbattimen­to della burocrazia. Come il voto elettronic­o La salute Nei «blocchi» possono essere memorizzat­e anche le proprie condizioni di salute

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