Nintendo Labo, giochi di cartone con anima digitale
Il cartone incontra la tecnologia e nasce qualcosa di nuovo. È questa l’idea di Nintendo Labo, il nuovo progetto dell’azienda giapponese per farci divertire. Giocattoli fisici da costruire, come fossero degli origami: si parte da fogli prestampati da staccare, piegare e incastrare fra loro e così costruire una canna da pesca o anche un piccolo pianoforte. Si chiamano Toy-Con e arriveranno in Italia il 27 aprile prossimo. Ai giocattoli analogici così costruiti si abbina poi la magia digitale della Switch, capace di vendere 10 milioni di pezzi nei primi dieci mesi di vita. I Joy-Con, i controller della console, vengono inseriti nei costrutti per dare loro vita con semplici videogiochi inclusi nella confezione. I kit in arrivo sono due, quello «Assortito» con i lastroni per costruire oltre al piano e alla canna, una macchina, il manubrio di una motocicletta e una casa delle bambole. Nel «Kit Robot» c’è una tuta da montare e indossare per mettersi nei panni di un robottone protagonista di un videogame, da giocare su Switch semplicemente muovendo il corpo. Per Nintendo è un ritorno al passato, quando l’azienda nacque nel 1889 per produrre carte da gioco. Durante i quasi 129 anni di vita - tra un’avventura finanziaria con il riso istantaneo e una catena di alberghi -, la Grande N ha sempre creato giocattoli: solo negli ultimi 30 è diventata leader nei videogiochi. Con Labo il cerchio si chiude e lo fa con una strategia - unire fisico e immateriale - come spesso accade fuori dalle righe. Una creatività che ha «l’obiettivo di portare un sorriso sul volto di tutti coloro che entrano in contatto con Nintendo», spiega Satoru Shibata, presidente di Nintendo Europa. Una finalità, creare sorrisi, che l’azienda ha senz’altro raggiunto nel corso della presentazione di Labo,, che Corriere ha provato in anteprima: la pratica di tornare a giocare con la carta, fermandosi anche 3 ore per montare il modello di pianoforte, in un’epoca di digitale veloce e multitasking, è geniale e folle al tempo stesso. Se avrà successo lo vedremo nel tempo. Di certo Nintendo ancora una volta ha scelto di non affrontare di petto colossi come Sony e Microsoft, in un oceano di competizione rosso sangue. Ha voluto provare a pescare in un nuovo oceano blu. E il coraggio, oltre alla creatività, sono senz’altro da premiare.
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