Fs, Anas entra nel gruppo: al via il polo da 11 miliardi
Ieri la firma al Tesoro dopo l’ok dell’Antitrust Ue. Mazzoncini: no alle infrastrutture in Borsa
L’elenco di cifre restituisce la dimensione del progetto di integrazione tra Fs e Anas. Un’operazione che si è tecnicamente definita con il conferimento delle azioni dell’ex ente strade al gruppo ferroviario, guidato da Renato Mazzoncini. Il via libera dell’Antitrust è stato l’innesco per il passaggio azionario predisposto ieri. Il risultato è la creazione del principale polo integrato europeo tra infrastrutture ferroviarie e strade, solo svedesi e portoghesi hanno realizzato qualcosa di analogo ma in scala minore. Il perimetro del nuovo gruppo Fs avrà un giro di affari che vale 11,2 miliardi di ricavi, alle attività lavoreranno circa 81 mila dipendenti e nel prossimo decennio gli investimenti previsti ammonteranno a 108 miliardi di euro a fronte di un capitale pari a 50 miliardi.
«Con questa operazione — spiega l’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini — cominciamo a crescere, ma rimaniamo più piccoli di francesi e tedeschi: Sncf fattura 32 miliardi e Deutsche Bahn 40 miliardi di euro». Con il conferimento dell’Anas, che esce dal perimetro della pubblica amministrazione, il gruppo di Piazza della Croce Rossa realizza un salto dimensionale e assume le caratteristiche di un polo che combina mobilità stradale e infrastrutture ferroviarie per un totale di 44 mila chilometri di rete. All’interno della galassia di società controllate da Fs il destino di Anas, presieduta da Gianni Vittorio Armani, è affiancare in particolare Rete Ferroviaria Italiana e Italferr, oltre che Trenitalia, Mercitalia e Busitalia.
L’operazione si configura come un beneficio sui conti pubblici pari a 800 milioni di euro nell’arco di un decennio. Circa 400 milioni di risparmi sono assicurati dalla riduzione del contratto di programma tra Anas e lo Stato, mentre economie per ulteriori 400 milioni saranno ottenute dall’efficientamento delle attività congiunte di Anas con Fs. Secondo il progetto, il coordinamento fra Rfi e la società guidata da Armani dovrebbe concorrere alla realizzazione di collegamenti più efficienti e moderni nei principali nodi logistici connettendo porti, aeroporti, stazioni e punti di interscambio modale.
Sul versante quotazione Mazzoncini ha ripetuto che la discussione è «rinviata al prossimo governo, perché non abbiamo una norma che ci permetta di portare in quotazione una parte del gruppo». Il numero uno di Fs ha escluso l’ipotesi di borsa nel futuro di Anas e ripetuto che il collocamento riguarderà i «servizi di mercato» come l’alta velocità, escludendo le infrastrutture di rete. Mazzoncini ha,infine, aggiunto che sulla tratta Milano-Roma l’obiettivo ormai non è tanto abbassare la durata del viaggio a due ore e mezzo. «La prossima gara da vincere è quella della puntualità».