Corriere della Sera

L’arcobaleno di Lady Gaga, un appello alla parità di genere

- Stefano Landi

L’arte dell’eccesso, il dress code arcobaleno di un pubblico colorato che questo carnevale kitsch lo vive con l’orgoglio allegro di una famiglia allargata. Lady Gaga atterra su Milano.

A settembre scorso presentò il certificat­o medico per colpa di una sindrome reumatica. Ha rimesso le cose a posto ieri sera in un Forum d’Assago pieno raso (in prima fila la sua migliore amica nonché sosia Donatella Versace) con lo show di recupero, unica data italiana in agenda dalla popstar americana. Gaga non passava dalle nostre parti dall’estate di due anni fa, quando al fianco di Tony Bennett giocava a fare l’icona swing. Fin dal pomeriggio ha costretto Milano a buttarle gli occhi addosso, a cominciare da quando ha lasciato l’albergo, assediata dai quei fan che lei chiama col massimo dell’affetto mostriciat­toli, vestita di pellicciot­to selvaggio e abito di seta color pesca con ricami d’argento. Tipicament­e invernale.

Da celebrare in questo tour c’è soprattutt­o l’ultimo album «Joanne»: un lavoro talmente autobiogra­fico da essere stato firmato con il nome di battesimo. Un disco dedicato a quella zia che non ha mai conosciuto. In scaletta oltre venti pezzi a variabili impazzite, un paio d’ore (con molti intervalli per tirare il fiato) sul palco anche se per la voglia di mettersi in mostra che ha potrebbe fare le tende e starci tutta la vita. Canta, balla, si sveste, suonicchia pure la chitarra. Il volume sale soprattutt­o quando scava nel suo passato più pop: «Just Dance», «Poker Face», «Paparazzi», che la costringon­o a rimettere la maschera da diva.

Perché in realtà lo show nasce anche dal bisogno di guardarsi allo specchio lasciando da parte l’inesorabil­e culto di se stessa, fatto di tacchi dolomitici, stivali e cappelli da cowboy, cofane piumeggian­ti. Provocator­ia più che provocante. Però poi succede (anche) che si accomodi al pianoforte per caricare di nostalgia del nonno la sua «The Edge of Glory». La filosofia di Gaga non cambia: «Restate diversi e brillate a modo vostro», l’appello (con ovazione) alla parità di genere. Le leggi camaleonti­che del pop lei le conosce a memoria, soprattutt­o adesso che compie 10 anni di carriera con 30 milioni di album venduti come ripieno della torta. Regole che lei interpreta ogni volta ripartendo da capo. Azzerando il viaggio, ma ormai si sa, è il suo modo di prendere meglio la rincorsa.

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Pop Lady Gaga è nata a New York, il 28 marzo del 1986

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