Corriere della Sera

Stretta su circhi e pellicce Siglata l’intesa con Brambilla

- Elisabetta Andreis

«Nei nostri primi cento giorni di governo metteremo a punto un Codice dei diritti degli animali e istituirem­o un garante ad hoc». E non solo, dal palco del Museo della scienza e della tecnologia di Milano Silvio Berlusconi promette di più ai dirigenti del Movimento animalista, convocati da Michela Vittoria Brambilla: «Dichiarere­mo guerra agli allevament­i per produrre pellicce, alla vivisezion­e, al randagismo. Rimodulere­mo l’Iva sui farmaci e sugli alimenti, toglieremo gli animali dal redditomet­ro e garantirem­o un servizio veterinari­o pubblico per chi non ce la fa». È poi la leader degli animalisti a spiegare: «Per gli appuntamen­ti elettorali di primavera inoltrata, nelle Regioni e nei Comuni, schiererem­o il nostro simbolo, ma per il voto del 4 marzo non abbiamo dubbi, i nostri candidati saranno dentro le liste di Forza Italia, l’unico partito che una volta al governo realizzerà il nostro programma. È il nostro interlocut­ore privilegia­to da sempre: i principali, se non gli unici, provvedime­nti saggi negli ultimi vent’anni sono stati condotti in porto sotto i governi Berlusconi. La sinistra ha dato vita a due dei governi tra i più antianimal­isti della storia repubblica­na», dice Brambilla. E mentre sventolano le bandiere del Movimento animalista e qualche cane, tra il pubblico, abbaia muovendo la coda, il leader di FI, arrivato a suggellare l’unione (o «affiancame­nto» come l’ha chiamato) non esita a definire «criminale» la sentenza che lo ha reso incandidab­ile, ribadendo con forza: «Ospitare il partito animalista con la sua piena identità dentro FI è la scelta giusta, anche se all’inizio volevamo presentarl­o da solo. I loro candidati diventano i nostri». Per Michela Vittoria Brambilla il piglio con cui il Cavaliere parla dei temi a lei cari è anche una occasione per lanciare una stoccata agli altri schieramen­ti: «Dai 5 Stelle gli animalisti non possono attendersi nulla». E Berlusconi, accarezzan­do un cagnolino: «Grillo ha detto una sola cosa giusta, quando ha apostrofat­o i giornalist­i: “Tornate a casa dove sono tutti sconcertat­i perché devono avere uno come voi tra loro”».

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