Corriere della Sera

Viaggi, tesi, ragazzi: Itas racconta la montagna

- di Jessica Chia

«G uardare alla montagna oggi, è guardare all’avvenire; è un messaggio di responsabi­lità e di speranza. Un atto civile.» Lo scrittore Enrico Brizzi, dal 2013 presidente di giuria del Premio Itas del libro di montagna, ha presentato ieri a Milano il cuore del progetto culturale giunto alla sua 44ª edizione.

Novità del 2018, il premio Itas torna ad avere una cadenza annuale (dal 2013 era biennale), dato il crescente numero di partecipan­ti e un parallelo interesse editoriale da parte del pubblico intorno al tema della montagna.

Dal 1971, il primo premio italiano dedicato alla montagna e alla pubblicist­ica alpina — nato in occasione dei 150 anni di Itas Assicurazi­oni, in collaboraz­ione con il Trento film festival — promuove la letteratur­a di montagna da più punti di vista narrativi. Tre sono infatti le sezioni del premio: opere narrative (nel 2017 vince lo Strega Paolo Cognetti); opere non narrative sull’alpinismo, i viaggi e l’avventura (a Diego Leoni l’ultimo riconoscim­ento) e la narrativa per ragazzi (vinta da Margi Preus). Per l’edizione 2018, le iscrizioni sono aperte fino al 31 gennaio (www.premioitas.it).

Uno spazio importante è dedicato ai più giovani che «il premio vuole avvicinare al mondo della scrittura», come ha sottolinea­to Fabrizio Lorenz, presidente del gruppo Itas Assicurazi­oni. Occasione, per i ragazzi, per attirare l’attenzione di un pubblico profession­ale e per avere «la spinta e gli strumenti per guardare in su, verso la vetta» ha aggiunto il coordinato­re del Premio, Lorenzo Carpanè.

Si chiama Montagna vventura: i giovani raccontano la montagna la sezione della kermesse dedicata alle scuole medie inferiori e superiori (due destinatar­i: 11-15 e 16-26 anni), che premia i racconti dedicati alle vette (i testi vanno inviati entro il 15 febbraio a premioitas@gruppoitas.it). L’ultima edizione ha registrato un record di racconti ricevuti, oltre 700 (rispetto ai 100 del 2013), così com’è cresciuta la partecipaz­ione delle scuole — sparse sul territorio del Nord Italia — arrivata a coinvolger­e 37 istituti. Montagn avventura prevede anche progetti formativi (a titolo gratuito) per insegnanti e ragazzi, con laboratori di lettura e di scrittura. Un’azione formativa che mira a educare all’espression­e del sé e a relazionar­si con la comunità. In gara c’è spazio anche per le tesi di laurea (triennali e specialist­iche) con il premio Aquila Studens e per gli studenti (dagli 11 ai 26 anni, novità di questa edizione) non madrelingu­a italiani, per favorire l’incontro tra lingue e culture nel mondo, con particolar­e attenzione al contesto sudtiroles­e e ai ragazzi di madrelingu­a tedesca.

Che sia intesa come impresa, riscoperta, luogo di ritorno o di abbandono, la montagna è protagonis­ta di linguaggi diversi che vogliono raccontarl­a.

La novità di quest’anno Dato il numero crescente di partecipan­ti, da biennale la cadenza delle premiazion­i ritorna a essere annuale

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