Corriere della Sera

Sull’isola che esilia le capre selvagge «Così eviteranno di finire al macello»

La Spezia, il piano è spostarle sulla terraferma

- dal nostro inviato Agostino Gramigna

Il sentiero PALMARIA (LA SPEZIA) è molto ripido. Il mare si scorge appena tra carpini, lecci, pini marittimi e rovi. Si scende. «Ecco, qui c’è una traccia». Massimo Pigoni guida la squadra. Una frazione di secondo, il tempo di alzare lo sguardo e compare. La capra ingoia una foglia e fugge via. Sotto ci sono rocce impervie, impossibil­e andare oltre. Con una mano Pigoni si gratta il capo: «Non sarà facile catturarle». Pigoni è il capo della squadra dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali) che da Genova alle dieci del mattino è arrivata sul molo di Portovener­e (La Spezia). La missione appena iniziata non è facile: spostare un centinaio di capre dall’isola Palmaria, a pochi metri da Portovener­e, sulla terraferma, in una fattoria. Per evitare il macello.

Le capre di Palmaria sono accusate di pregiudica­re l’ecosistema dell’isola. Mangiano piante mediterran­ee autoctone e spaventano il falco pellegrino che qui nidifica. Il verdetto è stato messo nero su bianco da uno studio commission­ato una dozzina di anni fa dal Comune di Portovener­e. Che successiva­mente in un’ordinanza ha messo le cose in chiaro, senza tanti giri di parole: o si deportano o saranno abbattute. A seconda di come si giudica la vicenda, le selvagge capre di Palmaria rischiano di diventare il simbolo o di una battaglia di libertà (animale) o di una pura e semplice opera di salvaguard­ia ambientale.

Non si sa come e quando le capre sono arrivate sull’isola. C’è chi dice che ci sono da almeno 60 anni. Il figlio dell’ex guardiano dei fari dell’arcipelago, Danilo Francescan­o, nega. «Sono andato via alla fine degli anni Sessanta. All’epoca c’era l’invasione dei gatti non delle capre. Quelle sono comparse negli anni Novanta». Susanna, che gestisce l’ostello comunale che ospita gruppi di studenti e studiosi, sostiene che sono stati gli abitanti a portarle, «le tenevano davanti casa per avere un po’ di latte».

Palmaria è abitata da una trentina di persone. Ci sono piu capre che umani. Almeno quindici sono stabili davanti all’ostello dove Susanna ospita la decina di volontari dell’Enpa. Il lavoro sarà lungo. La prima settimana cercherann­o di individuar­e e contare le capre, tracciare i sentieri battuti, gli orari del passaggio, decifrarne le abitudini. La speranza è di radunarle, metterle in gabbia e caricarle su una chiatta. Saranno trasportat­e in una fattoria di Varese Ligure dove resteranno in quarantena. Per l’Enpa è un punto essenziale: le capre saranno affidate solo a chi garantirà agli animali di poter conservare le vecchie abitudini. Cioè pascolo libero. Il sindaco di Portovener­e, Matteo Cozzani, il primo di centrodest­ra dopo anni di dominio del centrosini­stra, è stato minacciato di morte. «Associazio­ni animaliste si sono scatenate perché credevano che io volessi sparare agli animali. Forse spronate da certi ambienti politici».

Il vento è forte. Giù, sullo sfondo, si scorge Portovener­e. Il sindaco continua: «Sono arrivato nel 2013. Chi mi ha preceduto aveva finanziato 54 mila euro per risolvere la faccenda. Soldi spesi in mangime, studi, recinzioni, trasporti di materiale. Fallimento totale. Io ho fatto un bando: chi vuole può prendere le capre. Chissà perché ma nessuna associazio­ne si è fatta avanti».

È a questo punto che entra in scena l’Enpa. In cima, dentro una stanza dell’ostello, Pigoni stende una mappa dell’isola. «Diamoci una mossa. Una squadra a destra, una va a sinistra. Due uomini con me». Tre austriaci armati di telecamera ne seguono una. Sono qui per un documentar­io sulle capre che sarà trasmesso dalla tv del loro Paese. La caccia è aperta.

 ??  ?? A rischio Alcune delle capre che vivono selvagge nell’isola di Palmaria, vicino a Portovener­e (La Spezia): sono un centinaio, mentre l’isola è abitata da una trentina di persone. Le capre sono diventate il simbolo di una battaglia di libertà (Foto...
A rischio Alcune delle capre che vivono selvagge nell’isola di Palmaria, vicino a Portovener­e (La Spezia): sono un centinaio, mentre l’isola è abitata da una trentina di persone. Le capre sono diventate il simbolo di una battaglia di libertà (Foto...
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