Fca, gli Stati Uniti pronti a un accordo per il «Dieselgate»
Fca potrebbe chiudere il caso civile legato alle presunte violazioni delle emissioni dei motori diesel negli Stati Uniti. Il Dipartimento di Giustizia ha offerto una proposta di accordo, che impone al gruppo guidato da Sergio Marchionne di richiamare 104 mila vetture e pagare «una sostanziale sanzione civile», anticipa l’agenzia Bloomberg. Secondo la bozza di intesa, inviata dalle autorità Usa il 27 gennaio, Fca deve intraprendere una serie di azioni per «mitigare l’inquinamento del passato e prevenire violazioni future». Non è invece ancora chiuso il dieselgate per Volkswagen. La filiale americana del gruppo tedesco ha chiesto a un giudice di rinviare molti dei processi negli Usa, dove è sotto accusa per aver manipolato il software e truccato le emissioni dei suoi motori diesel. In un’intervista l’avvocato che difende 300 accusatori di Vw, Michael Melkersen, ha collegato i test dei gas di scarico sulle scimmie, finanziati da Volkswagen e altri costruttori tedeschi, a Hitler e all’Olocausto. Un riferimento che rischia di influenzare negativamente i giurati, sostiene Vw. Se la maggioranza dei clienti Vw coinvolti nel dieselgate ha accettato l’accordo del 2016, costato al gruppo oltre 25 miliardi di dollari, tra multe e rimedi, una minoranza ha scelto di fare causa. Il primo processo è in calendario il 26 febbraio in North Carolina.