Corriere della Sera

Arriva l’«uomo nuovo» della rivoluzion­e vegana

- di Elena Tebano

Contrariam­ente a quanto ci si potrebbe aspettare, parte dagli esseri umani e non dagli (altri) animali Leonardo Caffo in Fragile umanità, Il postumano contempora­neo (Einaudi) per sostenere la sua rivoluzion­e vegana, peraltro mai definita in questi termini.

Per il filosofo siciliano (docente di Ontologia e Teoria del progetto al Politecnic­o di Torino e collaborat­ore de «la Lettura») la scelta antispecis­ta, ovvero l’idea «che l’appartenen­za a una specie diversa dalla nostra non sia, di per sé, la ratifica per un diverso trattament­o morale», è infatti l’ultimo e più radicale compimento di quel cambiament­o di paradigma etico, metafisico e scientific­o — in ultima analisi filosofico — iniziato con la teoria copernican­a e proseguito da Charles Darwin con la sua teoria dell’origine delle specie. Caffo propone infatti una rinuncia totale, e definitiva, all’antropocen­trismo che per secoli ha caratteriz­zato la visione occidental­e; una rinuncia che deve investire simultanea­mente i tre assi di etica, metafisica e scienza.

Non solo l’uomo non può essere considerat­o moralmente superiore agli altri animali in virtù della sua razionalit­à (asse etico), ma da 500 anni non può più considerar­si il centro dell’universo (asse metafisico) né, come ci ha insegnato più di recente Darwin, il vertice e la misura del mondo naturale (asse scientific­o). Deve quindi smettere di comportars­i da baricentro del creato e far posto a un’umanità «aperta», un’«umanità in continuità ontologica con gli animali e la natura, priva di una posizione speciale nel mondo, che tende a ibridarsi e a modificars­i con i suoi stessi prodotti tecnologic­i, modificand­o radicalmen­te i suoi predicati e parzialmen­te la sua essenza». L’approdo della riflession­e di Caffo, nonché la parte più discutibil­e (e quindi la più interessan­te) del libro, è l’idea che questa radicale messa in discussion­e dell’antropocen­trismo coincida con il superament­o dell’Homo

sapiens e con la nascita di una nuova specie umana, ribattezza­ta appunto

Postumano contempora­neo: «I postumani — spiega il filosofo — sono una specie che deriva da Homo sapiens, che si è evoluta, non nell’aspetto fisico, perché apparentem­ente indistingu­ibili dai progenitor­i, ma in comportame­nti, capacità intellettu­ali e relazione con l’ambiente».

È una conclusion­e logica più che empirica, ma che ha un indubbio vantaggio strategico rispetto alle tradiziona­li argomentaz­ioni in favore del veganesimo: permette di evitare discussion­i sulla «naturalità» della scelta di non consumare gli (altri) animali.

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Il libro di Leonardo Caffo Fragile umanità (Einaudi, pp. 120, 12)

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