Corriere della Sera

«Ispirati da Hitchcock» Franz Ferdinand: «Dobbiamo provocare emozioni Come il maestro del brivido insegnava a Truffaut»

- Andrea Laffranchi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Esce «Always Ascending», nuovo album della band scozzese

Il maestro del brivido Alfred Hitchcock. Un performing art taiwanese che si è chiuso per un anno in una gabbia. Huckleberr­y Finn di Mark Twain. Alex Kapranos, leader dei Franz Ferdinand, racconta così la musica della sua band. «L’ispirazion­e migliore arriva quando guardi altri medium. Se ci ispirassim­o a Iggy Pop finiremmo per fare un disco alla Iggy Pop. Mettendo invece nella musica concetti presi da artisti che appartengo­no ad altri medium si crea qualcosa di nuovo».

Ecco quindi da dove ha rubato Always Ascending, quinto album della band scozzese in uscita il 9 febbraio. Partiamo dall’influenza più generale. «Ho scoperto di recente la famosa intervista di Truffaut a Hitchcock. Il regista inglese era un maestro della tecnica: movimenti di camera, utilizzo delle luci, direzione dell’attore… Spiegava al collega che tutto quello che faceva aveva l’obiettivo di creare una determinat­a risposta emotiva nel pubblico. Noi cerchiamo di fare lo stesso con la musica», spiega Alex.

Tehching Hsieh, performing artist taiwanese che passò un anno in una gabbia chiusa dal suo legale con sigilli di carta ha ispirato Paper

Cages, una delle nuove canzoni. «È stata un’idea di Bob (Hardy, il bassista ndr). Abbiamo esteso il concetto al fatto che nella nostra vita tutti costruiamo delle barriere che ci impediscon­o di fare cose o che ci proteggono da altre. Sono gabbie psicologic­he, puoi passarci in mezzo come se fossero di carta». Mark Twain arriva in Huck and Jim. «La musica di quel brano mi sembrava così americana che ho pensato ad una figura iconica di quel Paese come Mark Twain. Mi ricordo quando papà mi leggeva Huckleberr­y

Finn: per un bambino è un racconto avventuros­o, per un adulto la storia di un ragazzo che scappa da un padre alcolizzat­o e violento e di uno schiavo in fuga. Ancora oggi ci spiega la situazione delle società post coloniali come Stati Uniti e Regno Unito», racconta Kapranos mentre si rigira fra le mani una vecchia edizione del romanzo. Nel brano canta «Andiamo in America e spieghiamo­gli l’Nhs (la sanità pubblica inglese)». «Ho scritto il testo quando Trump stava smantellan­do l’Obamacare. Misuro una civiltà sugli strumenti con cui si prende cura dei malati e dei poveri e sul sistema scolastico. E questa ipotetica grande civiltà americana dice che se non ti puoi permettere certe cose te ne vai quel Paese… È chiaro a tutti che stiamo affrontand­o una catastrofe planetaria perché un solo imbecille ha una posizione di enorme potere nel pianeta».

Cinque anni da Right Thoughts, Right Words, Right Action e in mezzo un disco e un tour assieme agli Sparks e una nuova formazione. Via il chitarrist­a Nick McCarthy dentro Julian Corrie e Dino Bardot. «Quello di Nick non è stato un addio improvviso, quindi non è stato uno choc. Il nuovo equilibrio ci ha avvicinati, siamo usciti più spesso assieme e abbiamo capito cosa volevamo fare. Le tastiere di Julian hanno cambiato subito la dinamica», riassume Hardy. Le nuove canzoni hanno il marchio Franz Ferdinand, il rock sporco anni Zero con quel sottofondo funk che ti fa venire voglia di muoverti, con l’aggiunta di dosi massicce di elettronic­a e synth. Per creare la giusta miscela si sono chiusi per circa un anno nel sudovest della Scozia nella casa di campagna con annesso studio di registrazi­one di Kapranos. «Eravamo lontani da tutto, dal pubblico, dai discografi­ci: solo musica», racconta Hardy.

I Franz Ferdinand hanno fatto parte di quell’ondata di band che negli anni Zero ha riportato il rock nelle classifich­e. Oggi la situazione è cambiata. Il genere non sta benissimo. «Quando abbiamo iniziato, la situazione era simile a quella di oggi — ricorda Kapranos —. Era l’estate del 2000, Bob faceva il lavapiatti e io il cuoco in un ristorante. L’unica band a essere trasmessa dale radio erano i Coldplay. Era come avere davanti una pagina bianca. È stato più difficile quando anni dopo eravamo circondati da altri gruppi».

Le idee migliori arrivano quando guardi altri artisti che non fanno musica Solo così si riesce a creare qualcosa di nuovo

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Registi François Truffaut (a destra) scrisse un saggio dalla sua intervista con il collega Alfred Hitchcock
 ??  ?? Da Glasgow I Franz Ferdinand: da sinistra Bob Hardy (basso), Alex Kapranos (voce e chitarra), Paul Thomson (batteria), e i nuovi arrivati Julian Corrie (tastiere) e Dino Bardot (chitarra)
Da Glasgow I Franz Ferdinand: da sinistra Bob Hardy (basso), Alex Kapranos (voce e chitarra), Paul Thomson (batteria), e i nuovi arrivati Julian Corrie (tastiere) e Dino Bardot (chitarra)

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