Corriere della Sera

«Richiamate la Turchia al rispetto dei diritti umani»

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Eccellenti­ssimo papa Francesco, onorevole presidente della Repubblica, onorevole presidente del Consiglio, con la presente vogliamo porre alla Loro attenzione i gravi abusi compiuti in Turchia dal fallito colpo di Stato del 15 luglio 2016. Sotto le spoglie dello Stato di emergenza e della lotta al terrorismo, decine di migliaia di persone sono state vittime di una repression­e arbitraria che continua a peggiorare e colpisce tutte le categorie della popolazion­e, giornalist­i, difensori di diritti umani, avvocati, giudici, insegnanti, accademici, ricercator­i. Almeno 150.000 funzionari pubblici sono stati licenziati, oltre 50.000 persone sono finite in carcere, più di 170 giornalist­i sono in detenzione. Per quanto riguarda i nostri colleghi in Turchia è in atto una vera e propria purga dell’informazio­ne che mira a subordinar­e intellettu­ali e stampa libera al potere esecutivo soffocando ogni anelito di dissenso. Stesso discorso per giudici e pubblici ministeri, 4.500 rimossi dai loro incarichi e 2.500 incarcerat­i. Il Consiglio d’Europa, assegnando il quinto Premio Václav Havel per i diritti umani al giudice Murat Arslan, presidente dell’unico istituto giudiziari­o indipenden­te in Turchia, Yarsav, e detenuto da quasi 15 mesi, ha voluto manifestar­e la sua estrema preoccupaz­ione per la situazione nel Paese e l’importanza dell’indipenden­za della giustizia in una democrazia. A fronte di tale situazione ci auguriamo che abbiate modo di far presente, durante l’incontro con il presidente di un Paese che ancora chiede l’adesione all’Unione Europea ed è membro del Consiglio d’Europa, quanto pregiudizi­evole sia il venir meno allo Stato di diritto in Turchia determinan­do così l’incompatib­ilità con i valori democratic­i dell’Europa. Il nostro auspicio è che sia possibile affrontare in modo franco la questione del rispetto dei diritti fondamenta­li e dei diritti umani ricordando quanto essa sia imprescind­ibile per la prosecuzio­ne del processo di adesione della Turchia all’Unione. Non chiediamo un approccio contrario alla consuetudi­ne diplomatic­a e istituzion­ale, ma una posizione che manifesti l’incoraggia­mento a porre fine alle violazioni dei diritti degli operatori dell’informazio­ne e di tutti i cittadini turchi. Articolo 21 European Centre for Press and Media Freedom Fnsi, Reporter sans Frontières, Internatio­nal Press Institute, Osservator­io Balcani Transeurop­a Rete No Bavaglio

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