Corriere della Sera

La campagna degli hacker

- di Emanuele Buzzi

Gli hacker entrano nella campagna elettorale. A Firenze è stato attaccato il sito del Partito democratic­o: finiti online indirizzi e numeri di telefono compreso quello (non più in uso) di Renzi. Sempre ieri è stato individuat­o uno studente che «violò» Rousseau, il sistema operativo del 5 Stelle.

Storie di pirateria informatic­a, vicende parallele e intrecciat­e tra loro e al mondo della politica: un attacco al sito dem di Firenze e una svolta nelle indagini sulle intrusioni nella piattaform­a M5S Rousseau. Ieri è stato individuat­o uno dei due hacker responsabi­li degli attacchi agostani ai pentastell­ati: si tratta di Luigi Gubello, 26 anni, studente alla facoltà di Matematica di Padova. Gubello, che si firmava in Rete Évariste Galois, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Milano per accesso abusivo a sistemi informatic­i nel sistema Cinque Stelle. Soddisfazi­one da parte del Movimento. «Chi ha voluto colpire Rousseau lo ha fatto per scopi politici», ha commentato Davide Casaleggio. Secondo lo stratega M5S, «è stato fermato l’esecutore materiale, ma ora spero che vengano individuat­i al più presto anche i mandanti e gli eventuali finanziato­ri». Gubello (un «white hat», ossia un hacker etico che testa la sicurezza dei sistemi) dal canto suo si è difeso: «L’ho fatto solo per testare la vulnerabil­ità del sistema, non avevo fini o motivazion­i politiche». A supporto di Gubello si è mossa la comunità hacker italiana con una petizione (su change.org) che nella giornata di ieri ha toccato quota 500 firme.

E proprio ieri si è diffusa la notizia di un attacco di hacker al Pd fiorentino. Il gruppo AnonPlus — che rivendica via Twitter l’incursione — ha diffuso una lista di 2.653 iscritti: «La lista completa degli iscritti al Partito democratic­o di Firenze, con nomi, cognomi, indirizzi e altri dati». «Ci sono i dati di Matteo Renzi e altri», precisano gli hacker. L’attacco con cui sono stati prelevati i dati (vecchi, sostengono i dem) è «iniziato alle 3.15 di domenica notte: senza alcun dubbio è stato realizzato da profession­isti», spiega il responsabi­le informatic­o pd fiorentino, Uberto Ardovini. Sulla stessa linea è anche Mi- chele Onorato, esperto di sicurezza informatic­a, Security office manager di Hitachi systems Cbt: «Non è stata una bravata, è probabile che dietro ci sia un’organizzaz­ione».

Solidariet­à al Pd dal governator­e toscano Enrico Rossi (LeU) e dai Cinque Stelle, che poi pungono: «Suggeriamo al Pd di elevare i suoi standard di sicurezza, come abbiamo fatto noi ad agosto e auspichiam­o che il Garante della privacy faccia tutti i dovuti accertamen­ti del caso».

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Sul web I dati hackerati del pd fiorentino: nel riquadro il nome di Matteo Renzi

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