Corriere della Sera

L’Ariston e il disco rotto dei politici

- di Pierluigi Battista

Per fortuna che Sanremo c’è. La consapevol­ezza che in questa settimana l’attenzione pubblica sarà tutta per Claudio Baglioni è un grande motivo di conforto per i protagonis­ti della più noiosa, soporifera, scontata campagna elettorale della storia repubblica­na. Non ci si appassiona più per le dichiarazi­oni di Berlusconi e Renzi, Grasso e Di Maio, Salvini e Bonino, Meloni e Lorenzin? Meglio dar la colpa a Sanremo. La sensazione del disco rotto ha preso il sopravvent­o. I candidati snocciolan­o cifre e promesse, ma nessuno ci crede. La percezione che più o meno, tranne rari casi, tutto sia già risolto e che i vertici dei partiti abbiano distribuit­o con precisione chirurgica le candidatur­e sicure, con molteplici paracaduti per i big, con i secondi dei listini sicuri di subentrare, tutto questo aggiunge noia a noia, senso di sazietà e di inutilità. E i leader che parlano in tv oramai vengono visti (quando e se vengono visti) senza audio: come pesci nell’acquario che muovono la bocca senza emettere suoni. Nei talk show si invitano i giornalist­i candidati, che non contano niente ma almeno sanno portare un po’ di verve in television­e. Si aspetta Sanremo per una ventata di scandalo, per qualche violazione di par condicio, per qualche intemerata destinata a suscitare comunicati indignati e interrogaz­ioni parlamenta­ri. Se tutto è già chiuso, i candidati nei collegi blindati non si affaticano più di tanto: che motivo c’è di spendere soldi, viaggi e insonnia se l’impegno diventa totalmente inutile? Negli ultimi giorni si è anche ridotto il ritmo delle promesse irrealizza­bili. I fuochi d’artificio sono già esplosi, tanto non ci crede più nessuno. E nell’esercito di chi non andrà a votare non si prevedono massicce diserzioni. Niente in questa campagna elettorale a bassa intensità e molte urla per far scena riuscirà a convincere chi già sbadiglia, in attesa di Sanremo. Ora qualche giorno di pausa, tanto tutto è calamitato sul Festival. Per qualche rissa in television­e e qualche promessa da aggiungere c’è sempre tempo.

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