«Sei bandiere» per l’Europa Porte aperte ai Balcani dal 2025
La strategia della Commissione. Mogherini: realistico. Dubbi in molte capitali
L’allargamento Le prime a entrare dovrebbero essere Serbia e Montenegro, a seguire gli altri 4 Stati
La Commissione europea ha proposto una strategia di integrazione nell’Ue per sei Paesi dei Balcani occidentali. Per i commissari, riunitisi nell’Europarlamento a Strasburgo, Serbia e Montenegro costituiscono l’avanguardia già inserita in un processo di adesione, che potrebbe concludersi intorno al 2025 o successivamente. Albania e Repubblica ex Jugoslava di Macedonia sono state accreditate di poter seguire subito dopo. Bosnia Erzegovina e Kosovo concludono questo gruppo definito delle «Sei bandiere».
La vicepresidente della Commissione europea. Federica Mogherini del Pd, responsabile Esteri anche per il Consiglio dei governi Ue, ha ammesso le difficoltà di questa sfida. In vari Paesi membri un ulteriore allargamento dell’Ue può suscitare scarsi entusiasmi, se non opposizioni. Ma l’ha definita una strategia «realistica» perché «i popoli e i leader dei Balcani hanno scelto di portare i loro Paesi all’interno dell’Ue, ognuno seguendo un proprio ritmo e tempo, e noi gli diciamo che abbiamo fatto la stessa scelta». Mogherini ha specificato che «il 2025 per noi non è una scadenza, ma una prospettiva» per l’adesione di Serbia e Montenegro. «La nostra Unione è aperta ai Balcani occidentali, che costituiscono già un’enclave circondata dall’Ue — ha confermato il commissario per le Politiche di vicinato e l’Allargamento dell’Ue, l’austriaco Johannes Hahn —. Questo nuovo approccio, sostenuto da misure concrete, esige sforzi e riforme credibili per poter a sua volta rafforzare, in particolare, lo Stato di diritto». Conflitti come quelli tra Serbia e Kosovo devono essere risolti prima se si vuole poi procedere verso l’ammissione all’Ue.
Mogherini ha annunciato relazioni specifiche della Commissione europea per aprile, in vista del vertice dei Balcani occidentali a Sofia a maggio e con la speranza di decisioni nel Consiglio dei capi di Stato e di governo a giugno a Bruxelles. L’interscambio tra Ue e Balcani occidentali (43 miliardi) viene considerato un buon presupposto per un ulteriore sviluppo economico comune. Ma anche le collaborazioni nella gestione dei flussi migratori e nella sicurezza (soprattutto antiterrorismo), a Bruxelles, vengono valutate con attitudine positiva. La strategia della Commissione ha raccolto consensi nell’Europarlamento. «I Balcani occidentali sono parte dell’Europa e deve essere data loro una prospettiva europea per la prosperità e la stabilità della regione», ha dichiarato il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani di Forza Italia, commentando la nuova strategia proposta dalla Commissione. «Credo che Serbia e Montenegro possono entrare entro il 2025».