Corriere della Sera

Le parole di Spalletti «Che c’era di strano?»

Il tecnico: «Ho parlato con quei tifosi, i temi sono noti»

- Roberto De Ponti

Dopo il dialogo pubblicato dal Corriere della Sera, tra il tecnico dell’Inter e alcuni tifosi della Roma incontrati in un ristorante di Milano dopo la partita del 21 gennaio contro i gialloross­i finita 1-1, l’allenatore nerazzurro ha voluto fornire la sua ricostruzi­one della serata. «Quando mi fermano i tifosi in modo corretto mi fermo volentieri a parlare. Dopo la partita con la Roma ho trovato tifosi gialloross­i qui alla rampa allo stadio e poi al ristorante. Loro si sono alzati e mi hanno aspettato fuori dal ristorante e sono stati carini ad aspettarmi. Non mi sembra di aver detto niente di particolar­e, però bisognereb­be andare più nello specifico. Gli argomenti sono un po’ sempre gli stessi che trattiamo in conferenza stampa. Non vedo qual è l’argomento di cui non abbiamo parlato. Bisogna avere la possibilit­à di valutare il peso delle parole. Quelle di Suning sono parole riferite al fatto che abbiamo obblighi e riferiment­i, paletti ai quali attenerci. Poi, se c’è la volontà di attaccarmi da parte del Corriere della Sera, ne prendo atto», ha commentato il tecnico al termine della partita di Uefa Youth League a San Siro dell’Under 19 dell’Inter contro lo Spartak Mosca, finita 3-3 e vinta ai rigori dai nerazzurri che si sono guadagnati l’accesso agli ottavi di finale.

Uno Spalletti quasi più sorpreso che amareggiat­o, anche se non di attacco si trattava ma di una più banale registrazi­one di parole e di concetti spiegati a sei tifosi gialloross­i. «Cose già note», ha precisato il tecnico. Spalletti aveva parlato di «ambiente depresso» e «a un passo dalla follia» e di una società che «non vuole spendere». L’allenatore nerazzurro ha precisato. «Ambiente depresso? Si è già detto che si hanno dei paletti. Può essere vicino al fatto che si ha il timore che risucceda quanto accaduto negli anni precedenti e che non ci sia il carattere per sostenere questa tensione».

Spalletti ha voluto chiarire che il colloquio con i tifosi era una chiacchier­ata informale. «È bello vivere così le partite, con i tifosi, mi piacerebbe risentire quello che ho detto, perché detta così mi sembra troppo facile, molto cattiva mirata a voler far male a Spalletti e all’Inter. Mettere un virgoletta­to su presunte cose che avrei detto fuori da un ristorante diventa pericoloso per tutti, perché poi vale tutto. C’è un contesto ufficiale dove si misurano le parole, c’è un contesto di amicizia dove le parole non si misurano. Questa mi sembra una cosa un po’ strana e mi sorprende».

L’allenatore è andato oltre, valutando anche il difficile momento dell’Inter, ancora quarta in classifica nonostante siano 8 le giornate senza vittorie in campionato e con le ultime cinque gare tutte pareggiate. «Per me è importante il momento che stiamo attraversa­ndo. Se l’Inter attuale non va bene e si deve trovare la soluzione è giusto, sono d’accordo, dobbiamo sviluppare del lavoro e dobbiamo svilupparn­e di più perché c’è da rimettere in piedi la situazione».

L’Inter domenica riceve in casa il Bologna e deve assolutame­nte conquistar­e la vittoria per ripartire, anche perché la classifica in zona Champions si è accorciata terribilme­nte con tre squadre in appena due punti: Lazio 46, Inter 45 e Roma 44.

Timore «Ambiente depresso? Forse c’è il timore che accada di nuovo come negli anni precedenti»

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(Getty Images) Al lavoro Luciano Spalletti dà indicazion­i ai suoi giocatori durante l’allenament­o di ieri alla Pinetina

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