Sanremo vola Il caso Meta-moro
Oltre undici milioni di spettatori per il debutto della rassegna guidata da Baglioni: battuto Conti Meta-moro sospesi. «Ridicolo parlare di plagio» Baudo si racconta con nostalgia, Ariston in piedi
Seconda serata del Festival, dopo il picco di ascolti del debutto, e scoppia il primo caso. Meta e Fabrizio Moro vengono prima sospesi e poi rinviati. Ieri protagonisti i giovani e 10 big. Ospiti Pippo Baudo, Sting e il Volo che si sono esibiti nel pucciniano «Nessun dorma».
Il mio primo Festival risale al 1968 C’era Louis Armstrong, io lo cacciai Non sapeva di essere in gara, voleva fare un concerto Baudo
Si accende la seconda serata del Festival e sembra di stare in un film di Walt Disney. Michelle Hunziker canta come Biancaneve, anche se veste in ciclamino, Baglioni si presta a fare il pozzo («non desideravo altro»), mentre Favino cinguetta come un uccellino e poi vola via. I tre conduttori confermano le impressioni della prima serata, Baglioni però è il più sorprendente perché sembrava volesse avere un ruolo più defilato, invece è sempre in scena.
Arriva con aria serafica, quasi passasse di lì per caso, quasi soffuso in una nuvola, tipo pubblicità Lavazza, maschera imperturbabile, anche se poi piazza la battuta tagliente che non ti aspetti. Favino vuole liberarsi dall’idea che l’attore sia uno da cerchio alla testa, complice i ruoli «anche barbosi» (parole sue) che ha interpretato e che possono far pensare che faccia l’intellettuale, «cosa che non sono». Michelle Hunziker riesce anche a sbagliare, «tanto per smentire la fama della Svizzera».
La musica al centro e pure in periferia. È la serata dei 4 Giovani, dei 10 Big in gara, degli ospiti, di Biagio Antonacci. Il Volo, il trio di giovani che cantano come vecchi, intona un Nessun dorma che potrebbe essere un’ammissione di induzione alla narcolessia. Lo spettacolo televisivo è spacciato in dosi per uso personale: il Mago Forest e Franca Leosini — che sta a Baglioni come la nonna ballerina a Lo Stato Sociale — e Pippo Baudo di nuovo qui a 50 anni dalla sua prima volta: mr televisione si prende il tutti in piedi ancor prima di cominciare. «È passato mezzo secolo, ma in fondo l’età è un’invenzione». Baglioni è pronto: «La vecchiaia è brutta, ma l’alternativa è peggio». Pippo ricorda il primo Festival visto in tv: «Io in quella scatoletta voglio entrarci». Detto, fatto. Riannoda la memoria sulle sue 13 volte da conduttore, la scoperta di Pausini e Giorgia, il record del 74% di share, Ramazzotti e Benigni, il bacio a Sharon Stone e Littizzetto. «Sanremo, la mia vita artistica la devo a te». Altra ovazione.
Intanto il caso del giorno non è ancora chiuso. La canzone di Meta & Moro (Non mi avete fatto niente) nel ritornello si sovrappone a un brano presentato a Sanremo Giovani due anni fa. Per questo i due vengono «rinviati» in attesa che la Rai faccia ulteriori accertamenti. Loro però respingono le accuse: «Ridicolo parlare di plagio».
Capitolo ascolti. Solo Bonolis meglio di Baglioni negli ultimi 15 anni. I risultati della prima serata hanno superato le previsioni e soprattutto la soglia psicologica che distingue il successo dal trionfo: il 50% di share. In totale 11 milioni 603 mila spettatori (52,1%). Meglio dell’ultimo Conti con Maria De Filippi. Baglioni si sente Cesare davanti al Rubicone: «Il dato è tratto». Poi arrivano pure reminiscenze inconsce della Rivoluzione francese: «Ci siamo divertiti, eppure tutti dipingevano Sanremo come il luogo del terrore».
Capitolo disturbatore. Come è possibile che un uomo sia potuto salire così facilmente sul palco? La Rai si è limitata a spiegare che «gli accertamenti sono in corso» (e due) e che «il sistema di sicurezza sta assicurando il massimo livello di protezione». Pensa se non era massimo...