Corriere della Sera

Quanto costa la corsa: fino a 40 mila euro in FI

Le quote chieste dai partiti ai candidati. Tra 10 e 15 mila euro il Pd, 20 mila la Lega

- Claudio Bozza

MILANO Da 30 a 40 mila euro chiesti da Forza Italia una tantum per la candidatur­a in un seggio sicuro (o quasi), ai 1.500 euro mensili chiesti dal Pd ogni eletto, che però chiede tra i 10 e 15 mila euro per un posto «buono» in Senato o alla Camera.

Ogni seggio ha un suo «prezzo» e ogni partito ha un proprio «listino». E non basta strappare un posto nella griglia dei candidati: perché poi, dopo la quasi totale abolizione del finanziame­nto pubblico ai partiti, ognuno deve contribuir­e a rimpinguar­e le casse della propria formazione politica anche dopo l’elezione. Nel Pd, intanto, le casse (in profondo rosso) sono state rimpinguat­e da una parte dei morosi che avevano accumulato forti debiti per i contributi mensili non pagati e che, per paura di non essere ricandidat­i, hanno fatto la corsa a rimediare.

La Lega di Matteo Salvini, invece, trovandosi con i conti pignorati nell’ambito dell’inchiesta condotto dalla procura di Genova ad ogni candidato chiede un contributo di 20mila euro.

Forza Italia, che negli ultimi tempi ha smantellat­o quasi tutta la struttura di partito per tagliare i costi, a fronte di una situazione economica preoccupan­te, e dopo che Berlusconi ha dovuto chiudere il rubinetto degli aiuti a pioggia, chiede lo sforzo più alto di tutti: da 30 a 40 mila a testa, a seconda dei casi.

Fratelli d’italia, che punta molto su social network, ha organizzat­o una campagna low cost. Sono circa 5 mila gli euro chiesti ad ogni candidato. Per il resto, il partito guidato da Giorgia Meloni conta sui soldi che dovrebbero arrivare dalle cene di finanziame­nto.

In Liberi e Uguali, la campagna è a carico dei candidati: nessun «fiche» iniziale dovuta, ma solo il contributo mensile da 1.500 euro uno volta eletti. Mentre gli eletti del M5S, in base all’ultimo regolament­o interno, oltre a restituire metà indennità ad un fondo (l’ultimo è stato uno a sostegno delle Pmi) dovranno pagare 300 euro mensili all’associazio­ne Rosseau.

Il Movimento Nessun obolo prima del voto, ma da eletti verseranno 300 euro al mese a Rousseau

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