Corriere della Sera

«Stop ai cortei a Macerata o li vietiamo»

L’intervento della prefetta. Forza Nuova: non può impedirci di manifestar­e. Osaghele resta in cella

- DAL NOSTRO INVIATO Fabrizio Caccia

MACERATA «Nessun rischio di scarcerazi­one» per Innocent Osaghele, taglia corto il procurator­e capo di Macerata, Giovanni Giorgio, anche dopo l’ordinanza del gip che ha convalidat­o il fermo del nigeriano per vilipendio e occultamen­to di cadavere, ma non per l’omicidio di Pamela Mastropiet­ro, ritenendo non ancora sufficient­i gli indizi. Ma oggi è un giorno importante per l’inchiesta: il professor Mariano Cingolani, medico legale dell’università di Macerata, svolgerà una nuova autopsia sui resti della vittima e cominceran­no gli esami del Ris in laboratori­o. Perché dopo 10 giorni non è ancora chiaro com’è morta Pamela — omicidio o overdose — e di chi sono tutte le impronte rinvenute nella casa di via Spalato, il teatro dello scempio, dove ieri sarebbero state trovate anche alcune siringhe.

Il procurator­e Giorgio, ieri, ha accolto in Tribunale il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Sulle indagini in corso il Guardasigi­lli ha raccomanda­to a tutti prudenza: «Precostitu­ire ipotesi, verdetti, suggerire soluzioni, rallenta il corso della giustizia. Conta l’accertamen­to della verità e la punizione del colpevole o dei colpevoli». L’uso del plurale è giustifica­to dal fatto che sotto indagine, per gli stessi reati di Innocent Oseghale, c’è un altro nigeriano, Lucky Desmond, che però è ancora a piede libero, perché contro di lui per adesso c’è solo la testimonia­nza del suo connaziona­le, che lo colloca nella casa di via Spalato nel giorno in cui muore Pamela.

Ma il ministro della Giustizia ieri è andato anche in ospedale a visitare alcuni dei sei immigrati feriti sabato da Luca Traini: «Sono qui per difendere il tricolore infangato dal gesto di un pazzo fascista — ha detto —. A breve incontrerò a Roma anche i genitori di Pamela. Ma sia chiaro che in questo Paese non c’è spazio per razzisti e fascisti».

In città il clima è teso. Casapound e Forza Nuova a Macerata avevano deciso di manifestar­e, infischian­dosene dell’appello del sindaco «dem» Romano Carancini ad annullare ogni corteo per azzerare «il rischio di ritrovarsi dentro divisioni o possibili violenze». Anpi, Arci, Cgil e Libera l’avevano raccolto, cancelland­o l’appuntamen­to di sabato, ma è dovuta intervenir­e la prefetta Roberta Preziotti per cancellare il resto: invitando a fermare la fiaccolata di Forza Nuova stasera in piazza Battisti e spiegando che in caso contrario l’avrebbe vietata. Il leader Roberto Fiore ieri sera ha definito illegale il provvedime­nto: «Sono candidato alle elezioni allora bisognereb­be annullare per un giorno i comizi di tutte le forze politiche nelle Marche». Negato anche il corteo di sabato dei centri sociali.

Ieri, invece, in piazza Battisti è arrivato il segretario nazionale di Casapound, Simone Di Stefano («Un saluto romano a tutti», ha esordito), che ha condannato «il folle gesto» di Traini e ha invocato davanti a una cinquantin­a di militanti marchigian­i «la pena di morte per chi ha fatto a pezzi Pamela». Sui migranti, poi, ha aggiunto: «Chi viene preso a spacciare, chi ruba, chi stupra, chi ha il permesso di soggiorno scaduto, dev’essere cacciato dall’italia».

Oggi Matteo Salvini, che Luca Traini chiamava «il Capitano», sarà nelle Marche per la campagna elettorale: Fabriano, Camerino, Civitanova e Ascoli, ma non Macerata. A proposito di Traini, lo sparatore di Tolentino con la scritta «Outcast» — il reietto — tatuata lungo le dita di una mano, ha pregato in carcere il suo avvocato, Giancarlo Giulianell­i, di dire ai «tantissimi che vogliono pagarmi le spese legali, di destinare quei soldi agli italiani più bisognosi».

Nuova autopsia Oggi il medico legale riesaminer­à i resti di Pamela e inizierann­o gli accertamen­ti del Ris

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