Corriere della Sera

L’UE: l’italia crescerà di più Borse, Milano recupera il 2%

Le commission­i della Camera: no al «fiscal compact» nei trattati

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

STRASBURGO Le previsioni economiche intermedie dei tecnici della Commission­e europea — limitate a crescita e inflazione — hanno confermato che l’italia, pur con leggeri migliorame­nti rispetto alle stime del novembre scorso, resta la «maglia nera» per la ripresa nella zona euro nonostante gli ingenti stimoli monetari della Bce di Mario Draghi.

Quest’anno il Pil viene indicato al rialzo di 1,5% (rispetto al precedente 1,3%) come nel 2017. L’eurozona è cresciuta in media del 2,4% l’anno scorso (più del previsto 2,2%) e va verso 2,1% e 2,3% nel 2018 e 2019 (le stime del novembre scorso indicavano 1,9% a 2%). Il documento dell’istituzion­e di Bruxelles sostiene che «la ripresa in Italia sta diventando più autososten­uta», ma le prospettiv­e di crescita restano moderate a causa del «limitato potenziale dell’economia italiana». I rischi al ribasso sono «largamente connessi all’ancora fragile stato del settore bancario». La progressiv­a riduzione ed eliminazio­ne degli stimoli della Bce costituisc­e un ulteriore problema. Persino la Grecia nel 20172019 è accreditat­a di risultati migliori con un incremento del Pil di 1,6% nel 2017 e 2,5% nel biennio successivo. L’inflazione italiana è stimata a 1,3% nel 2017-2018 e sale a 1,5% nel 2019. Nella zona euro è prevista a 1,5% nel biennio e a 1,6% nel 2019 per «il ristagno del mercato del lavoro» e gli aumenti dei salari ancora toppo limitati.

Il commissari­o Ue per gli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, tenendo conto della campagna elettorale in corso, ha mantenuto l’impegno a rinviare alla primavera le valutazion­i sull’alto rischio di una procedura d’infrazione causata dal debito eccessivo. «Dall’italia ci aspettiamo che faccia di tutto per ritrovare livelli di crescita più elevati», ha detto Moscovici, esortando a proseguire il «cammino delle riforme struttural­i per rendere l’economia più solida» e il «consolidam­ento necessario quando il debito è elevato». Il ministero dell’economia di Pier Carlo Padoan ha accolto con soddisfazi­one i commenti degli euroburocr­ati di Bruxelles interpreta­ndoli come una manifestaz­ione di «fiducia sullo stato di salute della situazione

L’europa Secondo Bruxelles «la ripresa in Italia sta diventando più autososten­uta»

economica dell’italia». A Via XX Settembre hanno anche condiviso l’invito «a implementa­re le riforme volte a favorire la crescita e a perseguire politiche di bilancio prudenti». Più che positiva la reazione della Borsa: +2,8%.

Nel Parlamento di Roma hanno però deciso diversamen­te dalla linea suggerita dalla Commission­e europea e hanno rigettato la proposta Ue di inserire nei Trattati comunitari l’impegno ventennale, noto come «fiscal compact», di riduzione del debito pubblico verso il 60% del Pil (scendendo dall’attuale oltre 130%). Le commission­i Bilancio e Politiche europee della Camera hanno invece accolto l’ipotesi di nominare un ministro dell’economia e delle finanze europeo, che sarebbe contempora­neamente anche vicepresid­ente della Commission­e europea e presidente dell’eurogruppo dei ministri finanziari della zona euro (superando per competenze complessiv­e l’esempio di Federica Mogherini come responsabi­le per gli Esteri dell’unione Europea). Il via libera alla riforma del Fondo salva Stati (Esm), trasforman­dolo in una specie di Fondo monetario europeo sull’esempio dell’organismo simile di Washington, è stato condiziona­to all’introduzio­ne della prevista Garanzia europea dei depositi e di maggiore flessibili­tà nei vincoli Ue di bilancio con lo scorporo dalla quantifica­zione del deficit degli investimen­ti strategici per digitale e ricerca.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy