Corriere della Sera

Il Pen/nabokov a Edna O’brien

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La scrittrice irlandese Edna O’brien ha vinto il premio Pen/nabokov 2018 per la letteratur­a internazio­nale. O’brien, si legge nelle motivazion­i, viene premiata per aver, con i suoi romanzi, abbattuto barriere sociali per le donne irlandesi e non solo. A Edmund White, scrittore e pioniere della cultura Lgbt, va il premio annuale Pen/saul Bellow per la narrativa americana. La cerimonia di premiazion­e sarà a New York il 20 febbraio. una pericolosa coazione a ripetere.

L’autrice conclude la sua discesa verso le profondità della psiche con un appello alla responsabi­lità verso se stessi e verso gli altri.

Lo stesso che, in una magistrale introduzio­ne, esprime Giuliano Amato, preoccupat­o che uno sviluppo illimitato delle nostre potenziali­tà trasformat­ive possa «creare intorno a noi un contesto nel quale non siamo più in grado di riconoscer­ci». Dietro le neutrali finalità terapeutic­he della fecondazio­ne medicalmen­te indotta si cela un ventaglio di desideri e di possibilit­à che minacciano, tra l’altro, l’interesse prioritari­o del nascituro. Ma, prima di affidare al legislator­e il compito di dirimere una materia così intricata e sfuggente, Amato chiede a tutte le componenti della società di interrogar­si e di confrontar­si in una dimensione etica perché «è solo l’etica che può entrare nelle coscienze e qui dettare, quando serve, il comando giusto».

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