Corriere della Sera

Amici dall’infanzia difficile: gli eroi (veri) di Eastwood

- di Maurizio Porro

Affilando e affidando le sue sicurezze al coraggio di individui coraggiosi, anche dotati di venatura mistica, Eastwood salta la barriera della finzione e chiama a rifare se stessi i tre amici che, dopo una vacanza, salirono il 21 agosto 2015 sul treno Amsterdam-parigi dove salvarono i passeggeri da un terrorista con kalashniko­v.

Continuand­o a credere in Dio, patria e famiglia, l’87enne Clint racconta l’infanzia non facile di questi ragazzi che vivranno un eroico momento di gloria, come testimonia l’autobiogra­fia di gruppo col titolo del film Ore 15:17 - Attacco al treno. Anthony Sadler, Alek Skarlatos e Spencer Stone salgono sul maledetto vagone a 20 minuti dalla fine. Prima sono stati puniti a scuola (la parte migliore), si sono addestrati militari e hanno visitato un po’ d’europa: la parte più dolorosa (e ridicola) con la sceneggiat­ura che si incanta di continuo.

L’intenzione era dimostrare come va in buca la bontà: se Sully era un ricchissim­o film di sfumature e ambiguità, qui siamo al riassunto finale, con Legion d’onore data da Hollande. Ma non esce un carattere, non nasce una simpatia, né una tensione. A Roma e a Venezia poi, gli americani danno il peggio: tre gelati in San Marco per 50 euro, passano dall’ostello al Gritti dove ordinano la pizza. Piccole cose che consumano la verità, prendendo in ostaggio tre vite vissute senza calcolare quel gradino tra finzione e realtà che può tendere tranelli anche alla falcata di Clint.

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Alek Skarlatos e Anthony Sadler in una scena di «Ore 15:17 Attacco al treno», il film diretto da Eastwood è ispirato a un vero fatto di cronaca
Passeggeri Alek Skarlatos e Anthony Sadler in una scena di «Ore 15:17 Attacco al treno», il film diretto da Eastwood è ispirato a un vero fatto di cronaca

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