Lega serie A, sempre più solida la candidatura di Tebas
Convergenza dei club sullo spagnolo che potrebbe diventare il nuovo ad. Gandini per la presidenza
Senza vertici da aprile, commissariata prima da Carlo Tavecchio e ora dal presidente del Coni, la Lega di A, con Giovanni Malagò a 9 mila km di distanza, tenta di rinnovare la governance.
Otto società (Lazio, Milan, Napoli, Torino, Atalanta, Verona, Genoa e Udinese) hanno chiesto ieri la convocazione dell’assemblea prevista per mercoledì 14 con l’obiettivo di eleggere presidente e amministratore delegato, individuando peraltro cinque consiglieri di Lega e due consiglieri federali. Eppure, nonostante i buoni propositi la strada non è in discesa. Il problema non è tanto sulla convergenza dei nomi: si aspetta la relazione definitiva dei cacciatori di teste di Egon Zehnder prima di prendere una decisione definitiva, ma è indubbio che Javier Tebas, attuale presidente della Liga, assai stimato da Urbano Cairo sia il grande favorito alla corsa da poltrona di ad, staccando Sami Kahale di Procter and Gamble e l’ad di Infront Luigi De Siervo (che pur ha fruttato ai club fra diritti esteri e domestici un incremento del 26% rispetto al risultato ottenuto in passato da Bogarelli).
Tebas (che secondo rumors oggi potrebbe essere a Roma) incontra il favore anche dell’ala lotitiana di via Rosellini, ha avuto un colloquio qualche settimana fa a Milano con Marco Fassone ed è una vecchia conoscenza di Umberto Gandini. L’ad della Roma è il nome più credibile per la qualifica di presidente: raccoglie attorno a sé vasto consenso, di certo più del generale Tullio Del Sette, sponsorizzato da Lotito o di Giuseppe Vegas, ex presidente della Consob. Ma come Tebas (a cui la Liga è
Il fronte
Otto società chiedono però di votare anche per il presidente già il prossimo 14 febbraio