Corriere della Sera

La Fifa si affida all’italia perché già al Mondiale la Var possa funzionare

- Carlos Passerini

In Russia la Var ci sarà, il tema a questo punto non è più il se, ma il come. Ruota tutto attorno a un inquietant­e interrogat­ivo che non avrà risposta fino a giugno: gli arbitri saranno pronti? Il sì formale all’introduzio­ne tocca all’ifab che il 3 marzo si riunirà per approvare o meno la più grande rivoluzion­e regolament­are della storia del calcio, ma dubbi non ce ne sono più: non passa settimana senza un’esplicita allusione da parte del presidente della federcalci­o mondiale Infantino («sono fiducioso, è tutto pronto» ha assicurato ieri da Hanoi, Vietnam) anche se la prova più concreta dell’orientamen­to l’ha fornita lo stesso Internatio­nal Board un paio di settimane fa con un’inaspettat­a ammissione pubblica, qualcosa di simile a un «va bene funziona» pronunciat­o dopo le analisi statistich­e delle sperimenta­zioni nei vari tornei fra cui la nostra serie A.

La Var, è la tesi dell’ifab, migliora il calcio e quindi va introdotta il prima possibile, e cioè già in Russia. Dove però, e questa è l’obiezione che circola in maniera sempre più diffusa, col fischietto e la bandierina ci saranno per la maggior parte arbitri quasi del tutto privi di esperienza specifica con lo strumento. Una perplessit­à che si origina da una consideraz­ione elementare: se sbagliano ancora gli italiani che sono i più all’avanguardi­a, come se la caverà un saudita o un uzbeko? Un’immagine efficace l’ha trovata Sepp Blatter: «Il Mondiale come cavia». Il tema c’è ed è forte.

Tant’è che è stato affrontato anche fra i vertici arbitrali italiani dove qualche perplessit­à resta, proprio perché nessuno come noi sa quanto la Var sia preziosa ma allo stesso tempo complessa specie nella fase iniziale. I rischi insomma ci sono ed è qui che entra in gioco quello che nei palazzi del governo del calcio mondiale chiamano già «the italian job», l’affare italiano. Collina che è presidente arbitri Fifa, i nostri Rosetti e Rizzoli, Coverciano come laboratori­o unico, i tre Var Orsato, Valeri e Irrati che guideranno i fischetti più a rischio: è a tutti loro che Infantino si affida per una battaglia dall’esito per niente scontato. Il concetto è: siete i migliori, avete carta bianca. Al Mondiale in qualche modo ci saremo: senza palla fra i piedi, comunque da protagonis­ti.

I timori sugli arbitri Decide l’ifab a marzo ma la domanda è: gli arbitri saranno pronti alla nuova tecnologia?

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