Corriere della Sera

Il deputato Bachelier che taglia la politica

- di Paolo Lepri @Paolo_lepri © RIPRODUZIO­NE RISERVATA.

Il macroniano Florian Bachelier, primo questore dell’assemblea nazionale, ha iniziato una battaglia per ridurre le spese della gloriosa istituzion­e che ha sede nel Palazzo Borbone. Si è posto, cercando di agire, il problema fondamenta­le dei costi della politica: un problema non sempre percepito nella giusta luce. A suo giudizio 550 milioni di euro all’anno sono troppi. Risparmiar­e si può: basterebbe fermare le valanghe di carta prodotte ogni giorno, intervenir­e sui contratti dei telefoni, razionaliz­zare i rimborsi per i trasporti, diminuire gli uffici riservati, limitare i benefici degli ex parlamenta­ri. Tutte cose molto normali. Ma quello che non sembra veramente andargli giù è stato l’acquisto del settecente­sco hôtel de Broglie, destinato a diventare una foresteria per i deputati.

Le reazioni sono state furibonde, a destra e a sinistra. «Resti al suo posto», ha ringhiato Luc Carvounas di Nouvelle Gauche, anche se il compito del primo questore sarebbe proprio quello di gestire il bilancio dell’assemblea. Il progetto è stato liquidato come «un’iniziativa individual­e». Ma qualcuno ha detto il contrario, accusando Bachelier di essere molto vicino al capogruppo di La République En Marche!, Richard Ferrand, e di voler indebolire il presidente dell’assemblea, l’ex ecologista François de Rugy. «Le critiche — è stata la replica — non fanno che rinforzare la mia determinaz­ione». Parlando più in generale, in un’intervista a Le Républicai­n Lorrain, ha raccontato di essere stato salvato per miracolo, quando era bambino, da una grave malattia. «Da quel momento — ha aggiunto — ho avuto paura solo della morte».

Trentotto anni, nato a Thionville, nella Mosella, Bachelier si è avvicinato da ragazzo ai socialisti. Dopo la laurea ha fatto l’avvocato d’affari a Rennes. Poi, nel 2015, l’incontro con l’allora ministro dell’economia Emmanuel Macron. «Ho aderito a En Marche! il primo giorno», ha raccontato. È diventato deputato della circoscriz­ione d’ille-et-vilaine, in Bretagna, battendo proprio un esponente del suo vecchio partito. Comunque vadano le cose, in Francia si sono liberate molte energie. Nel frattempo noi guardiamo da lontano, preparando­ci a eleggere 315, costosi, senatori.

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