Abito bianco e tiara Le debuttanti a Vienna per il ballo all’opera
In 144 coppie da 13 Paesi. «È contemporaneo»
L’emozione traspare appena dai volti. Si scatenerà di lì a poche ore. I capelli delle giovani debuttanti evocano ancora la prova nel pomeriggio della tiara da abbinare all’abito bianco. Inseparabili al loro fianco gli impomatati giovani cavalieri. Mancano poche ore alla prova generale dell’opernball, il Ballo delle debuttanti dell’opera di Vienna. Molti di loro si sono dati appuntamento all’università di Tecnologia per un talk show sulla condizione femminile. «Reach for the stars» il titolo, una sorta di «Per aspera ad astra». Lo ribadiscono in questi mesi le donne post caso Weinstein. Tragica attualità. Un red carpet dall’attrazione internazionale come questo aiuta.
Ma un gruppo di giovani tra i 17 e i 24 anni, da mesi in trepidante attesa del debutto in società, in particolare le fanciulle in abito bianco con tiara, come l’imperatrice Sissi, con i cavalieri in frac, vien da pensare abbiano sbagliato indirizzo. Assolutamente, no.
Perché oggi non c’è nulla di più contemporaneo del partecipare a un ballo di debutto. Così mentre tutto scorre veloce, inarrestabile sui social (diretta tv su Orf del Ballo svoltosi giovedì sera e Instagram impazzito per i post degli oltre 5 mila ospiti in sala), questa serata incantata rappresenta un momento di «slow beauty. Un sogno di bellezza come aiuto a confrontarsi con la quotidianità». Lo afferma Maria Grossbauer: da due anni organizza l’evento, una missione, per la moglie di uno dei violinisti dei Filarmonici di Vienna, parte dei quali suonano in occasione del Ballo. «Il ruolo delle donne nella società è nodale. Pensando a un aiuto reale è nata cinque anni fa Swarovski Foundation: abbiamo già aiutato 500 donne in Nigeria e l’appuntamento di Vienna è l’occasione di riflessione sulle possibilità e le sfide delle donne di oggi e di domani». Lo dice carica di energia Nadia Swarovski. L’azienda produttrice di cristalli di cui la bionda signora è a capo sin dagli anni Cinquanta è tra gli storici sostenitori del Ballo dell’opera e da sei anni crea la tiara, affidando il progetto a un designer internazionale. Quest’anno trionfo made in Italy con una tiara floreale firmata da Dolce&gabbana con 702 cristalli Xirius Chatons.
La scelta di partecipare al Opernball è più democratica di quanto si creda. Domanda di ammissione, selezione, quota d’entrata di 120 euro: quest’anno le coppie erano 144, provenienti da 13 Paesi,
Italia compresa: portabandiera Alessandra Semirara, 23 anni, studentessa in Legge a Siena, ma siciliana di origine.
L’opernball è la punta di diamante della stagione dei balli viennesi, fino a 500 appuntamenti da gennaio a Carnevale e in tutte le declinazioni possibili: dal Ballo dei Filarmonici al Musikverein, la sala del Concerto di Capodanno a quello di pasticceri e avvocati. Non solo. La stagione crea un giro d’affari di 150 milioni di euro. Ma quello all’opera è pari alla serata d’inaugurazione della Scala di Milano, vi si identifica la Nazione. Come da copione ecco allora che sul red carpet asburgico un’attivista ucraina a seno scoperto manifestava contro la presenza del capo di Stato ucraino Petro Poroshenko con la moglie Maryna. Perché all’operball si mobilita tutta la politica austriaca: vi debuttava il fascinoso premier austriaco Sebastien Kurz. I flash però volevano catturare l’attrice Lily James (chi meglio di lei, la protagonista del film Cinderella) e Melanie Griffith, la star hollywoodiana dell’edizione, come consuetudine ospite del magnate Richard Lugner. Nelle circa 32 ore precedenti il teatro era stato trasformato. «Ogni anno una sfida. Ma per noi è un investimento culturale ed economico», afferma il sovrintendente del teatro, in carica da sette anni, Dominique Meyer.