Salvini-isoardi: passerella, baci e selfie con i fan. Poi in sesta fila
SANREMO A differenza di Alba Parietti che con la scusa della fretta salta la fila, Matteo Salvini arriva con la fidanzata Elisa Isoardi e si mette diligente in coda all’ingresso dell’ariston. Del resto Alba deve fare la diva, mentre il leader della Lega è in passerella elettorale e vuole far vedere che è uno come gli altri, non sopra gli altri. Per fortuna non si presenta in felpa, ma è in abito blu e camicia bianca, la cravatta invece deve averla rottamata. Elisa Isoardi lo accompagna vestita in lungo, da prima tv, da serata di gala. Intorno ressa e selfie, fotografi e giornalisti, un paio di sparute bandiere della Lega. Salvini bacia tre volte la fidanzata a uso e consumo dei presenti, dice di non voler parlare di politica, ma un accenno lo fa: «Con il centrodestra puntiamo allo share del Festival, almeno il 47%». In caso dovrà mettersi d’accordo anche con Baglioni che ha superato il 50%. «Sono qui solo per godermi una serata di musica, ma non dico qual è la mia canzone preferita perché qualunque cosa io dica verrà usata contro il cantante». Scelta saggia. Anche se poi si contraddice, le canzoni manco le ha ascoltate: «Non ho visto il Festival, ho lavorato come un matto fino a mezzanotte». Non ha paura però che il suo giudizio positivo possa rivelarsi funesto per Baglioni: «Mi piacciono tutte le sue canzoni, se devo sceglierne una dico Avrai». Sa che ci sono anche due cantanti di colore? «Evviva, sono qui ad ascoltare». Supera i metal detector e affronta il red carpet, venti metri sgualciti sotto gli sguardi di nani e ballerine, Hollywood è un’altra cosa a occhio. Entra in sala, ma il suo posto non è in prima fila, ma in sesta, per la par condicio infatti il suo volto non si può vedere nemmeno dipinto. Spiega il direttore di Rai1 Teodoli: «Non è consentito inquadrare personaggi politici e quindi non sarà inquadrato. Per il resto Salvini è un privato cittadino e ha diritto ad assistere allo spettacolo come qualunque altro cittadino». Il leader della Lega se ne fa una ragione: «Non sarò inquadrato? Sono davvero disperato».