Addio a Lovebug Starski
La Piovra
● L’attore Remo Girone, 69 anni, è nato ad Asmara
● Nel ruolo di Tano Cariddi (foto), cattivo della serie «La Piovra», ha avuto grande popolarità. L’esordio sul grande schermo è con l’ungherese Miklós Jancsó in «Roma rivuole Cesare» del 1972; segue «L’anticristo» (1974) di Alberto De Martino P rima urla da razzista «Africa» a un siciliano; e poi al gestore dell’hotel che vuole scippargli, ex sopravvissuto al lager, dice sprezzante: «Non è colpa tua se sei ebreo». La new entry della seconda serie Furore (dal 18 febbraio su Canale 5, regia di Alessio Inturri) è Remo Girone, nei panni di Osvaldo Calligaris, criminale che nel dopoguerra rapisce neonati e commissiona omicidi.
Forse era dalla «Piovra» che non interpretava un ruolo così cattivo.
«Più che cattivo è pessimo, senza giustificazioni, è un ex podestà, pure fascista, ce le ha tutte. È vero, l’ultimo personaggio così perfido fu 17 anni fa, per la Piovra».
Insulta dando dell’africano, ma lei non è nato in Africa?
Ride: «Sì, in Etiopia, oggi Eritrea. Ho vissuto i miei primi 23 anni ad Asmara. Mio padre, piemontese, ex operaio della Fiat, aveva aperto un’officina meccanica, mia madre era emiliana. Si conobbero lì, al tempo in cui il fascismo dava la terra ai coloni. Remo Girone in una scena della nuova stagione della fiction «Furore», in onda su Canale 5 dal 18 febbraio
Dopo la guerra gli inglesi furono intelligenti, lasciarono fare tanta gente ritenendo che in fondo lavoravano».
Gli italiani che vivevano in Africa erano razzisti?
«Un po’ sì. Io studiavo nelle scuole italiane parlando poco in africano, giusto le parolacce. Ricordo gli spazi immensi, quando scoprii l’italia, la campagna era come il giardino di una casa ad Asmara».
E quando arrivò in Italia? «Nel 1971, dopo aver vissuto
qualche giorno ad Asmara chiusi in casa, c’era la guerra civile, gli eritrei volevano l’indipendenza dall’etiopia».
Che poi lei non ha la faccia da cattivo.
«Victoria, mia moglie, agli amici dice scherzando: dovreste vederlo a casa, quanto è perfido».
Il leggendario Tano Cariddi della Piovra.
«Venivo da Delitto e castigo a teatro, dove il regista Ljubimov tolse il pentimento di
È stato stroncato da un infarto a 57 anni il rapper Lovebug Starski, al secolo Kevin Smith, famoso per aver coniato negli anni 70 il termine «hip-hop». Smith è stato trovato morto nella sua casa di Las Vegas, come ha confermato la figlia.
«Possono essere melensi. Sono stato Pio XII in versione buonista. Il papa sotto la guerra, persona controversa, però bisogna vedere le cose con l’occhio dell’epoca». «Gomorra»?
«Mi piace, anche se è visto solo sul versante negativo, non si vede un poliziotto manco a morire. Scelta drammaturgica, per carità».