Gattuso, doppia missione «Risalire in classifica e rivalutare i giocatori»
Kalinic k.o., oggi Milan contro la Spal con Cutrone
«Possiamo dare fastidio MILANO a tutti» è l’ultimo sms inviato da Rino Gattuso, atteso con il suo Milan a un tour de force nel quale verranno spalmate su 37 giorni 9 partite. Sei di campionato, una di Coppa Italia con la Lazio e due di Europa League con il Ludogorets. Se i rossoneri sono condannati a una deludente annata di transizione iniziata con grandi aspettative o destinati a una conclusione di stagione costellata da successi insperati in autunno, lo scopriremo solo vivendo.
Il percorso di rinascita inizia oggi pomeriggio a Ferrara, tappa sulla carta non irresistibile e magari propizia per avviare la risalita considerando che, Napoli e Juventus a parte, le altre squadre non hanno propriamente inserito il turbo. Rino fa spallucce, evitando tabelle o individuando avversari su cui fare le corsa. «Noi dobbiamo pensare solo alle nostre partite e possibilmente vincere. Quando si rincorre è importante fare punti. Non basta giocare da squadra, lo abbiamo visto a Udine, occorre anche un pizzico di fortuna e di malizia. Oltre alla Sampdoria anche l’atalanta è sopra di noi: il mio obiettivo è riuscire a restituire ai giocatori quel valore che avevano quando sono arrivati».
Con il dubbio che l’allusione fosse alla gestione Montella nel corso della quale qualcuno si è deprezzato, Gattuso forte della stima riconosciutagli pubblicamente dai giocatori, della compattezza restituita alla squadra e della fiducia di Mirabelli («Siamo tutti convintissimi del suo lavoro: spero che resti con noi per altri dieci anni» ha detto il ds milanista), il tecnico rivendica la bontà del lavoro svolto.
«Magari perdo una-due partite e torno a essere quello che non capisce niente. Non cerco rivincite, anche se nella mia carriera ho sempre dovuto combattere con i pregiudizi: da giocatore mi accusavano di avere due ferri da stiro al posto dei piedi e che sapevo solo correre. Guardate che c’è gente che allena da vent’anni e non ha mai vinto un campionato. Io ne ho conquistato uno dalla C alla B, con un budget di un milione e mezzo. Poi se ancora circola la storia che sono solo “cuore e grinta” non ci posso far niente».
Oggi contro la Spal non ci sarà Kalinic, afflitto da un inizio di pubalgia: così ancora spazio a Cutrone, che ai lati oltre a Suso avrà Calhanoglu. «È stata la miglior scoperta da quando sono arrivato: ha una gamba importante e dire che pensavo che fosse lento» dice Gattuso. Che, a modo suo, respinge le accuse a Biglia: «A sentir voi è diventato penoso, ma corre per 12 km e non sbaglia una palla. Pure alla Lazio era questo eh: mica è Pirlo che faceva lanci da 80 metri o aperture filtranti...».
Avanti tutta. Anche a livello societario: nella struttura dirigenziale del club volta a occuparsi del rifinanziamento del debito (il rimborso di Elliott è previsto per ottobre) è entrato Alessandro Baj Badino, manager proveniente da Poste Italiane. Le lancette scorrono: in primavera è previsto l’incontro con l’uefa per discutere il settlement agreement.
Gattuso/1 Il giocatore che mi ha più impressionato è Calhanoglu: pensavo fosse lento, invece ha una gamba importante
Gattuso/2 C’è chi in vent’anni non ha vinto un campionato io ho vinto quello dalla C alla B Se poi sono ancora solo grinta non so che farci