Corriere della Sera

Un’impronta nella casa dove è stata uccisa Pamela La traccia al vaglio degli inquirenti. Il silenzio dei tre cellulari nell’appartamen­to tra le 12 e le 19

- DAL NOSTRO INVIATO Fabrizio Caccia

MACERATA C’è la traccia di un piede nel soggiorno della casa di via Spalato, dov’è morta il 30 gennaio Pamela Mastropiet­ro. Così, venerdì notte, i carabinier­i hanno preso le impronte di Awelima Lucky e domani faranno lo stesso con Lucky Desmond. Se vi fosse una corrispond­enza, sarebbe un punto a favore dell’accusa. Il caso è chiuso, «ma le indagini proseguono», ha detto il procurator­e Giovanni Giorgio, 24 ore dopo aver disposto i fermi per i due Lucky. «Non è intenzione di questo ufficio — ha precisato — seguire procedure di giustizia sommaria, più che mai in una vicenda tanto delicata». Intanto, Awelima e Desmond hanno raggiunto nel carcere di Ancona il loro presunto complice, Innocent Oseghale, l’affittuari­o di via Spalato, fermato il 31 gennaio dopo essere stato riconosciu­to come l’uomo che la sera prima aveva portato a Pollenza le valigie con i resti di Pamela. Oggi i carabinier­i del Ris effettuera­nno un nuovo sopralluog­o in via Spalato. E la Procura depositerà la richiesta di convalida del fermo nei confronti di Awelima e Desmond: entro 48 ore il gip dovrà fissare l’udienza. Si arriverà così a mercoledì, giusto in tempo per far pervenire in Procura i primi risultati dei rilievi tecnici svolti dal Reparto investigaz­ioni scientific­he.

Gli inquirenti sono convinti, grazie all’analisi delle celle telefonich­e, che il 30 gennaio sia Innocent che i due Lucky sono entrati in via Spalato. Hanno anche scoperto che tra le 12 e le 19 i cellulari di tutti e tre gli indagati sono rimasti muti, non hanno fatto né ricevuto telefonate. L’ipotesi è che proprio in quel lasso di tempo sia stato commesso il delitto.

Gianfranco Bòrgani, avvocato di Lucky Desmond, invece afferma: «A me risultano almeno 17 telefonate tra Lucky e Innocent. Strano che si telefonino mentre sono insieme in casa...».

Dal 1° dicembre al 31 gennaio, quando Innocent viene arrestato, tra i due intercorro­no 435 telefonate. Arduo sostenere, come fa Lucky, che conoscesse poco il suo connaziona­le. «Attenzione però con questi telefonini — avverte Giuseppe Lupi, legale di Awelima —. Spesso succede che tra i nigeriani cambino di mano».

Il procurator­e

«Il caso è chiuso ma le indagini proseguono No a procedure di giustizia sommaria»

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(da Facebook) La vittima Pamela Mastropiet­ro, 18 anni: per il suo omicidio sono indagate tre persone di nazionalit­à nigeriana

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