Berlusconi: proporrò un ministero a Cottarelli
ROMA «Ciao Matteo, hai espresso con grande chiarezza posizioni che sono comuni». E l’altro: «Presidente, è molto più quello che ci unisce che quello ci divide. Poi ho visto che il Milan ha vinto 4 a zero in trasferta..». Per dieci minuti Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si ritrovano assieme ospiti di Lucia Annunziata a In mezz’ora in più e mettono in scena un siparietto, non previsto, che ha come obiettivo quello di veicolare un messaggio di unità del centrodestra. L’ex premier elogia il leader del Carroccio. Quest’ultimo, da par suo, scherza sulla passione comune, il Milan, e aggiunge che «ora c’è da sistemare l’italia».
E le divisioni dei giorni scorsi? Acqua passata. Il leader azzurro la mette così: «Noi abbiamo firmato un programma pensato, discusso e approfondito, poi siamo una coalizione e se avessimo le stesse idee saremmo un unico partito. Sui punti su cui non siamo d’accordo troveremo una sintesi». Dopodiché per circa un’ora l’ex premier spazia a tutto campo dal «colpo di Stato del 2011» al «programma» che «ci consentirà di tornare al governo»: «Spero — afferma — di poter contribuire a far arrivare Forza Italia al 25% e la coalizione al 45%, cosicché un governo di centrodestra sia sicuro». Poi «per la prima volta» esclude «con sollievo» un governo targato Cinque Stelle: «Non c’è più questo pericolo». E il Pd di Matteo Renzi? «Inizialmente hanno guardato tutti a Renzi con speranza. Ha annunciato che avrebbe voluto tagliare i legami col comunismo, cosa che gli è riuscita e dobbiamo dargliene merito: oggi il Pd non è assolutamente tacciabile di comunismo».
Guai però a parlare di governo di scopo se non ci fosse una maggioranza. Anche su questo punto c’è convergenza con il leader del Carroccio: «Ho solo detto — spiega Berlusconi — una cosa semplice: la Costituzione prevede che resti un governo fino alle elezioni. Non ho mai parlato di governo di scopo ma di attuare la Costituzione». Tuttavia Berlusconi lavora già alla squadra di governo («12 ministri su 20 che non hanno mai fatto politica») e avrebbe pensato di offrire «il dicastero per la spending review a Carlo Cottarelli», attualmente direttore dell’osservatorio sui conti pubblici dell’università sacro cuore di Milano. Intanto Adriano Galliani, durante il faccia a faccia con Giovanni Minoli su La7, non chiude le porte a una sua possibile designazione: «Io ministro dello Sport in un governo di centrodestra? Mi piacerebbe occuparmi di sport, essere ministro è una grande cosa ma non è la mia ambizione assoluta».
Presidente, è molto più quello che ci unisce di quello che ci divide. Poi ho visto che il Milan ha vinto, ora c’è da sistemare l’italia Matteo Salvini