Tensione alta Ankara-nicosia La Farnesina segue il caso Eni
La disputa non è nuova. Già nel 2014 la Turchia aveva inviato una nave nella zona economica esclusiva (Zee) di Cipro proprio dove l’italiana Eni doveva compiere le trivellazioni. Certo ora dalle avvisaglie si è passati ai fatti perché venerdì scorso la piattaforma dell’eni Saipem 12000 è stata bloccata da navi militari turche e non ha potuto raggiungere la zona 3 per compiere le trivellazioni. Che cosa succede? Nel 2011 Cipro, che fa parte della Ue, ha scoperto 5.000 miliardi di piedi cubi (TCF) di gas in un campo in mare aperto e ha concesso licenza di esplorazione a società statunitensi, francesi e all’italiana Eni. Ma il gas fa gola anche ai turchi che rivendicano, a nome di Cipro Nord, una fetta di mare. Durante la sua visita a Roma il presidente turco Recep Tayyip Erdogan dice di aver espresso alle autorità italiane le sue preoccupazioni al riguardo. Ieri la Farnesina ha fatto sapere di star «esperendo tutti i possibili passi diplomatici per risolvere la questione». E il presidente cipriota Nicos Anastasiades ha promesso di mantenere la calma «per evitare qualunque escalation». Non sarà facile. Solo qualche giorno fa il gruppo italiano aveva annunciato di aver effettuato una scoperta di gas nel blocco 6 attraverso il pozzo Calypso 1. Proprio il tratto di mare rivendicato da Ankara e dai turco-ciprioti.