Corriere della Sera

Nadia Toffa e il cancro: «Sto bene, ho la parrucca Nulla di cui vergognars­i»

In diretta tv alle «Iene»: noi malati siamo veri guerrieri Ema, quelle sedi che l’olanda modificò dopo il sorteggio

- (foto Daniele Schiavello) Maurizio Giannattas­io

dice forte: «Non ci si deve vergognare, non mi devo vergognare neppure di questa parrucca che indosso». I suoi colleghi hanno gli occhi lucidi. La abbraccian­o, le prendono le mani.

Nadia ripercorre le tappe della malattia: quando ebbe quel malore a Trieste il 2 dicembre non sapeva nulla. Solo in seguito a quel check up si scoprì il tumore. Poi le cure e ora la voglia di tornare e di dire tutto a tutti perché «ho sempre avuto un rapporto di spontaneit­à e trasparenz­a con tutti voi». Prosegue il racconto, forse la parte più dura: «Ci sono stati momenti difficili. Quando c’è la prima ciocca di capelli che ti rimane in mano è un momento forte. E allora mi è venuta in mente Gabriella, la bambina di Taranto che raccontava a “Le Iene” il suo tumore, quando perdeva i capelli». Si rivolge direttamen­te alla bambina, Nadia, guarda in camera e le dice: «Gabriella ti devo un favore. Mi sono detta in quei momenti duri: se ce la fa uno scricciolo come lei, perché non ce la posso fare io?». Toffa non vuole piangersi addosso nemmeno un istante. Non c’è mai autocompas­sione. Il suo pensiero è per chi soffre, per i malati. Rivolge un appello a tutti: «Vi chiedo normalità, continuate a prendermi in giro. Se mi incontrate per strada, comportate­vi come prima. Non trattateci da persone malate, siamo dei guerrieri. Chi combatte contro il cancro è un figo pazzesco».

Lo studio esplode in un applauso di gioia, che è in realtà un abbraccio immenso a Nadia che per la prima volta sembra uno scricciolo che lotta sì, che ha coraggio sì, ma anche una nuova fragilità.

Infine il messaggio, forse il più importante. Nadia infatti spesso in questi anni ha fatto servizi e inchieste su «medici farlocchi», su «showgirl che consigliav­ano pomate e altre cose per curare il cancro» (Savino ricorda che è stata anche picchiata Nadia da una di queste showgirl e il riferiment­o è a Eleonora Brigliador­i che in un servizio delle Iene alzò le mani sulla Toffa).

«Dal profondo del cuore — sottolinea Nadia — dico a tutti che le uniche terapie per il cancro sono la chemio e la radio».

Torna a sorridere. E torna al lavoro.

d Nei momenti duri pensavo a Gabriella, la bimba di Taranto che raccontò il suo tumore alle Iene

d Dico a tutti dal profondo del cuore che le uniche cure per il cancro sono la chemio e la radio

Nelle carte segrete di Amsterdam per ospitare la sede dell’ema ci sarebbero due nomi. Sono gli edifici che avrebbero dovuto ospitare temporanea­mente l’agenzia del farmaco europeo in attesa che venga realizzata la sede definitiva nel Vivaldi Building: il Tripolis-burgerwees­huispad 200 and 300 e l’infinity Business Centeramst­elveensewe­g 500. Nomi che dopo l’aggiudicaz­ione del sorteggio beffa ai danni di Milano sono spariti dall’orizzonte perché la sede temporanea proposta dagli olandesi è un’altra: lo Spark Building. Sintetizza­ndo: Amsterdam non solo non ha rispettato uno dei criteri fondamenta­li richiesti per poter ospitare l’ema, ma ha cambiato le carte in tavola a bocce ferme, sostituend­o i due edifici con uno non contenuto nel dossier di candidatur­a. A rendere ancora più «stravagant­e» la situazione è il perché i due edifici siano svaniti nel nulla. La risposta, secondo fonti ufficiose, è perché né il Tripolis né l’infinity corrispond­evano ai requisiti richiesti da Ema per la propria operativit­à. È come se in un bando di gara uno dei concorrent­i non rispettass­e il capitolato e venisse comunque ammesso alla gara, e per di più la vincesse non grazie al punteggio accumulato ma con un lancio di bussolotti. Ma anche la nuova sede temporanea sembra risentire degli stessi problemi delle altre due. Lo ha detto senza mezzi termini il direttore generale di Ema, Guido Rasi, parlando di «sede non ottimale» perché «dimezza» lo spazio e allunga i tempi del trasloco. Infatti non sono ancora state pubblicate le gare per individuar­e chi si dovrà occupare dell’allestimen­to e difficilme­nte il palazzo sarà pronto per gennaio 2019.

 ??  ?? In studio Nadia Toffa, 38 anni, tra Nicola Savino e Matteo Viviani (che conducono con lei «Le Iene») mentre racconta di avere avuto un cancro
In studio Nadia Toffa, 38 anni, tra Nicola Savino e Matteo Viviani (che conducono con lei «Le Iene») mentre racconta di avere avuto un cancro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy