«A Milano con moglie e figlie» «Scozia addio, Roma è unica»
Dall’india al Brasile alla Cina, poi in Europa. «Ero tentato da Londra, ma il pensiero di Brexit mi ha frenato. Ho scelto Milano». Thomas Brault, francese, 51 anni e due figlie, è dirigente in una grande compagnia assicurativa, ma ha ricoperto ruoli di responsabilità anche nella finanza e nell’immobiliare. «Mi sono spostato da una parte all’altra del mondo, ogni 3-4 anni è bene cambiare per progredire nel lavoro — spiega —. Sono nato in Normandia, ho costruito la mia carriera a New Delhi, Rio de Janeiro, Shanghai. Poi sono andato a Parigi. Da lì pensavo che sarei volato a Londra, ma con la Brexit lo scenario è incerto. Ho preferito l’italia, e da poco mi sono registrato all’anagrafe con tutta la famiglia». Dall’estero, dice, Milano è vista come una città in crescita: «Solo dieci anni fa non avrei mai pensato che sarei voluto venire qui. E invece...». L’unico neo è per la moglie: «Era quadro in una grande azienda, a Parigi — racconta Thomas Brault —. Per una donna, per di più straniera, in Italia è difficile trovare un lavoro allo stesso livello».
Un’esperienza entusiasmante. Umana e professionale. Ma un’esperienza finita. Bye bye Uk. Filippo De Matteis, 36 anni, ha lasciato la Gran Bretagna con un biglietto di solo ritorno un anno fa. Era ormai di casa a Edimburgo. Tre anni passati a fare il country manager per Skyscanner, l’app per trovare il volo al miglior prezzo. Leccese, laurea in Comunicazione a Pisa, un passato come national account manager per P&G, aveva sempre avuto il mito dell’inghilterra. «Emigrare — racconta — è stata una scelta dettata dalla passione. Ero affascinato dalla loro cultura. E il lavoro mi è piaciuto subito: anche dal punto di vista finanziario la mia era una posizione privilegiata». Epperò. «Mancava qualcosa — continua —. Chi vive in Italia forse non se ne rende conto. Ma il nostro modo di vivere è inimitabile, unico». Poi il referendum, «che in Scozia è stato vissuto come un incubo». Era cambiata l’aria. E allora la decisione di tornare. Un periodo a Milano e ora a Roma. «Faccio lo scrittore, e l’italia è dove vivrò e mi costruirò una famiglia».