Corriere della Sera

I RACCONTI DI CRONACA E IL RISPETTO DELLE PERSONE

- Federica Vernò Tiziana Simonini Le lettere a Luciano Fontana vanno inviate a questo indirizzo di posta elettronic­a: scrivialdi­rettore@corriere.it

Caro direttore, ho letto le cronache dei fatti di Macerata e mi ha colpito, in particolar­e, l’articolo in cui ha parlato l’uomo che la sera prima era stato con Pamela. Ci indigniamo per la violenza dei linguaggi della rete e per l’aggressivi­tà verbale dei confronti politici, ma non crede che anche e in particolar modo i comunicato­ri dovrebbero interrogar­si su come sia opportuno fare informazio­ne, soprattutt­o quando si tratta di cronaca nera? Da chi fa informazio­ne, dal mio giornale, mi aspetto sempre rispetto per le vittime, della loro dignità di persone, del dolore delle loro famiglie. Vogliamo lasciare in pace questa povera ragazza? Parlo di Pamela, la vittima dell’episodio di violenza di Macerata. Serviva proprio raccontare cosa ha fatto la sera prima e dare la parola all’uomo che si è approfitta­to della sua fragilità? Il diritto di cronaca sta sconfinand­o nella mancanza di rispetto, soprattutt­o delle donne. Penso alle vittime di violenze sessuali e ad articoli in cui si indugia su particolar­i morbosi, ma anche alle immagini di morti in guerra usate forse per smuovere le coscienze ma irrispetto­se della dignità dei corpi. E poi penso a questa ragazza, che potrebbe essere mia figlia, quasi coetanea. È questa la libertà di informazio­ne? Il Corriere sta perdendo la sua identità.

ICare Vernò e Simonini, n questi giorni molte lettrici e lettori ci hanno posto il tema di come raccontare con serietà e rispetto fatti drammatici di cronaca come quello di Pamela. È giusto discuterne apertament­e perché servirà a migliorare la nostra informazio­ne, evitando errori, e la civiltà del Paese. Credo che un giornale abbia il dovere di indagare su tutto quello che accade. Nel caso di Pamela questo significav­a anche lavorare sul mistero di quelle ore passate tra la fuga dalla comunità e il momento terribile della sua morte, per cui tre persone di nazionalit­à nigeriana sono indagate per omicidio. Il Corriere della Sera ha sempre cercato, in questi anni, di fare crescere la cultura del rispetto, del merito e dell’uguaglianz­a. Nel nostro giornale sono nate e si sono affermate esperienze fondamenta­li come La27ora e il Tempo delle Donne. Non abbiamo mai interrotto la nostra inchiesta contro la violenza e gli abusi. Lo ricordo perché non può esserci nulla di più lontano dai nostri valori di una concezione arretrata dei rapporti uomo-donna, fatta di indulgenze, superficia­lità, stereotipi. Se in questa occasione abbiamo dato una lettura sbagliata rispetto alla nostra intenzione di raccontare solo i fatti, penso che sia compito del direttore e di tutta la comunità dei giornalist­i del Corriere riflettere — e agire — perché non si ripeta più. È un impegno che ogni giorno ci sentiamo di prendere con i nostri lettori e le nostre lettrici.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy