Corriere della Sera

I pasticci di Valeri e la confusione dei ruoli La Fifa vuole una Var «minima» al Mondiale

- Di Paolo Casarin

Dopo sei mesi di Var, importanti per aprire le porte della tecnologia a Russia 2018, si verificano situazioni di gioco complesse seguite da risoluzion­i inattese. Si può dire che c’è confusione soprattutt­o nella spartizion­e dei compiti. In Russia la Fifa comincerà con un’applicazio­ne limitata. «Minima interferen­za e massimo beneficio» è lo slogan. Non solo: «L’arbitro è al centro del processo decisional­e». Il buon Valeri in Interbolog­na ha fornito una prestazion­e insufficie­nte. Il mani di D’ambrosio, braccio largo in area, è stato giudicato involontar­io per la vicinanza del tiro di un bolognese: ragionevol­e ma non uniforme con le decisioni di altri colleghi. Per ottenere uniformità si deve passare alla severità dopo anni di ingiustifi­cata bontà. All’espulsione di Masina ( fallaccio su Lisandro Lopez con Valeri a pochi passi) deve provvedere direttamen­te l’arbitro di campo. L’arbitraggi­o a due sarà il traguardo, per ora l’arbitro centrale deve dirigere come sempre. Guida, in Fiorentina-juve, è passato subito al doppio arbitro: ha deciso giustament­e sul rigore di Chiellini, ma poi ha «nominato» Fabbri secondo arbitro a tutti gli effetti. Dopo lunga attesa, Fabbri ha deciso per il fuorigioco del viola Benassi, cancelland­o il fallo di Simeone e la giocata istintiva di Alex Sandro. A Guida bastava una comunicazi­one radio: il fuorigioco è precedente al rigore.

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