Vento e gelo, le gare diventano un rebus
La libera maschile rinviata, il trampolino ritarda per le raffiche, biathlon e fondo condizionati
PYEONGCHANG Squassati dal vento e dal gelo, toccati perfino da un terremoto di magnitudo 4,6 della scala Richter (colpita la zona orientale della Corea), i Giochi si scoprono in balìa della Natura. È diventata la regina dell’olimpiade in questi giorni iniziali ed è una monarca autoritaria: ci si deve inchinare, punto e basta. Detto e fatto: la discesa maschile è saltata senza speranza di trovare un compromesso spostando l’orario di partenza o abbassando lo start.
Mentre giungono bollettini che promettono brividi almeno fino a mercoledì, dal - 17 si potrebbe arrivare a picchi che raggiungeranno i - 25, il clima inclemente condiziona le gare. Il principale danneggiato è appunto lo sci alpino, costretsto to a rivedere il palinsesto (e forse, come vedremo, siamo solo all’inizio dei guai). Ma anche le altre discipline all’aperto ne risentono: i fondisti hanno la netta sensazione che una «manona» li freni e nei tratti in curva in discesa devono stare più accorti; nel biathlon gli scenari del tiro al poligono sono critici; l’altra notte il salto maschile si è concluso con un’ora di ritardo perché il trampolino era diventato troppo pericoloso. Non la scampano nemmeno gli sport più protetti, come lo slittino. Lungo la pista ci sono sì le barriere di sicurezza, ma soffi forti e malandrini s’incuneano comunque e non risparmiano nemmeno i migliori, autori di sbagli inconsueti.
Ma un terremoto — in queligety caso metaforico — la Natura rischia di provocarlo soprattutto allo sci. La discesa degli uomini, dicevamo, è andata a pallino: a Jeongseon le raffiche raggiungevano i 72 orari. La Fis ha spostato la gara a giovedì, riprogrammando il superg (sempre maschile) per venerdì.
Tutto a posto? In teoria sì, in pratica no. La scommessa di Markus Waldner, giudice arbitro (italiano), è che i meteorologi coreani abbiano ragione: dicono che da giovedì la situazione migliorerà. Intanto, però, dopo essere stato a rischio perfino il gigante femminile disputato nella notte italiana, è in pericolo la combinata maschile di domani. Altre cancellazioni sarebbero disastrose, a maggior ragione se colpissero il cuore della settimana. La nuova scansione delle gare — martedì la combinata uomini, mercoledì lo slalom femminile e infine giovedì e venerdì discesa e superg maschili — si lega a filo doppio alle sedi scelte dai coreani e ai loro criteri organizzativi: le prove tecniche si disputano nella zona di Yongpyong, dunque nel comprensorio principale di Alpensia; quelle veloci hanno invece base nella sperduta Jeongseon, a un’ora di macchina. Gli atleti della velocità dormono non al villaggio, ma lì, nell’unico hotel costruito per l’evento olimpico. Perché uno solo? Perché si è stabilito che ci fosse la staffetta tra uomini e donne — quando terminano i primi, arrivano le seconde — e perché non si voleva investire troppo su una zona priva di grande appeal.
Il guaio grosso — ecco perché la Fis si è messa in un vicolo cieco — è che non ci sono più margini per far slittare le prove dei maschi: a Jeongseon devono arrivare le ragazze e non ci sono stanze. Non ci si poteva cautelare provando a incastrare la discesa tra le due manche di slalom di mercoledì, per guadagnare un giorno? «Non abbiamo voluto penalizzare la copertura dei giornalisti, visto che si parla di due luoghi diversi» risponde la Fis. Ma se tutto andrà male, c’è una prospettiva peggiore: che almeno una gara vada in cavalleria del tutto. Tocchiamo ferro.
La discesa libera maschile è stata rinviata. Gli organizzatori hanno pensato a uno spostamento d’orario e a una partenza abbassata ma non c’è stato nulla da fare. Il prossimo tentativo sarà fatto giovedi, il giorno successivo è programmato il superg 72 all’ora Al di là del freddo, il problema è stato il vento che ha raggiunto raffiche di 72 km all’ora