Giugiaro: «Ho quasi 80 anni e faccio ancora la rivoluzione»
Il designer sta per presentare il prototipo di un’innovativa berlina
È il regalo per i suoi ottant’anni quello che Giorgetto Giugiaro si fa presentando al Salone di Ginevra (8-18 marzo) un prototipo che non esita a definire «rivoluzionario». Un’idea di berlina lussuosa ed elettrica, dalle innovazioni ergonomiche e funzionali, firmata GFG Style, il nuovo centro stile di Moncalieri — attrezzato per realizzare progetti automobilistici completi per il mercato globale, anche se con un occhio di riguardo all’orizzonte asiatico— che il «car designer del secolo» (titolo conferitogli nel 1999 a Las Vegas, tre anni prima che il suo nome entrasse nella «Automotive Hall of Fame») ha fondato con il figlio Fabrizio dopo aver lasciato la sua Italdesign.
Dall’azienda fondata nel con Aldo Mantovani, di cui domani si festeggia il cinquantesimo anniversario, i Giugiaro erano usciti nel 2015 cedendo al Gruppo Volkswagen l’ultimo 9,9% del pacchetto azionario (il 90,1 era stato rilevato dai tedeschi nel 2010). «L’uscita non destò alcuna preoccupazione ai vertici del gruppo, perché pensavano che mio padre non sarebbe stato più all’altezza di dare un contributo significativo — spiega Fabrizio, che con la GFG Style sta avviando una joint venture con una società di Shanghai —. Ma al prossimo Salone di Ginevra si vedrà quanto Giorgetto sia tutt’altro che in pensione...».
Chiamato negli anni cinquanta da Dante Giacosa nel Centro Stile Fiat, passato prima in Bertone e poi in Ghia, Giugiaro ha firmato alcune delle vetture più iconiche della storia. Dalla Italdesign sono uscite l’alfasud, la Golf, la Panda, la Uno, la 80, le Prisma e Thema, la Croma, la Punto, la Ibiza. Per non parlare delle sportive: Alfetta GT, Maserati Bora e Merak, Quattroporte, Lotus Esprit, Bmw M1, Lancia Delta, Delorean DMC-12, Maserati 3200 GT... Per arrivare ai prototipi firmati con Fabrizio: Brera, Bugatti, la Vw V12 che ancora oggi detiene il record di velocità sulle 24 ore, l’aston Martin Twentytwenty, la Ferrari GG50. Pagine di storia che rivivono domani a Moncalieri nelle celebrazioni del cinquantesimo della Italdesign. Dalle quali, a sorpresa, Giorgetto è stato escluso. Nessun invito ufficiale. «Ci stupisce e ci amareggia questo gesto», ammette Fabrizio, che dice tuttavia di non voler polemizzare. Potrebbe essere la nuova identità di concorrente, con la GFG Style, ad aver suggerito ai tedeschi di prendere le distanze, chissà.
Nel 2010 l’ingresso in Volkswagen era stato indicato da Giorgetto come la strada per mettere in sicurezza il futuro dell’azienda. Ma allora dall’altra parte c’era l’amico Ferdinand Piëch, al quale era legato dai tempi della prima Golf. Ma Piëch è uscito di scena, al termine del conflitto interno con l’amministratore delegato di Vw dell’epoca, Martin Winterkorn, e le cose sono cambiate.